
Facebook ha deciso che ogni post di mala informazione sul clima o sull’emergenza climatica avrà automaticamente un’etichetta a segnalare la presenza di fake news, allo stesso modo di quello che sta facendo Twitter per quanto riguarda i contenuti di disinformazione politica.
Inizierà dal Regno Unito l’azione di Facebook per ridurre la disinformazione sul clima. Il social network applicherà dei tags sui post ritenuti fake news, avvertendo gli utenti.
Le etichette saranno allegate a determinati post che indirizzeranno gli utenti al Climate Science Information Center di Facebook, un archivio di affermazioni verificate sull’ambiente.
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L’azienda non ha ancora detto come deciderà quali post riceveranno l’etichetta, ma il processo è simile a quello utilizzato nelle elezioni statunitensi quando si è tentato di discernere algoritmicamente i post che condividevano luoghi comuni o idee sbagliate, aggiungendo un collegamento che portava gli utenti a un “Voting information center”.
Una nuova sezione del Climate Science Information Center, lanciata insieme al processo di etichettatura, sfata i miti comuni come la falsa affermazione che le popolazioni di orsi polari non soffrono a causa del riscaldamento globale o la convinzione diffusa che le emissioni di carbonio in eccesso aiutino la vita delle piante. Facebook sta lavorando con esperti di comunicazione sul clima di tutto il mondo, compresa l’Università di Cambridge.
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Il dottor Sander van der Linden, un accademico di Cambridge che ha lavorato con Facebook, ha dichiarato: “La diffusione di dannose falsità mette in pericolo il livello di cooperazione internazionale necessario per prevenire il catastrofico riscaldamento globale. Facebook si trova in una posizione unica per contrastare la circolazione della disinformazione online e la sezione “sfatamento dei miti” del clima è un passo importante per smascherare pericolose falsità “.
Il progetto segna una rarità nella storia del social network: è uno dei pochi casi infatti in cui Facebook agisce direttamente per segnalare fake news nei suoi post, senza affidarsi ad agenzie terze parti.