
Clima. Consiglio Ue e Parlamento europeo hanno trovato un accordo sulle nuove regole della “tassonomia” per determinare quali investimenti vanno considerati come sostenibili dal punto di vista ambientale con l’obiettivo di stimolare quelli che contribuiranno a realizzare l’obiettivo della neutralità climatica nel 2050.
Le due Istituzioni hanno superato lo stallo sul ruolo di gas ed energia nucleare.
Secondo la nuova regolamentazione, gli investimenti “Green” devono favorire uno o più dei seguenti obiettivi:
- mitigare e promuovere l’adattamento al cambiamento climatico;
- favorire l’utilizzo sostenibile e la protezione delle risorse idriche e marine;
- incentivare la transizione verso l’economia circolare;
- prevenire e tenere sotto controllo l’inquinamento;
- proteggere la biodiversità e l’ecosistema
Dopo un braccio di ferro tra i governi Ue e l’Europarlamento, l’energia nucleare e il gas non sono stati esclusi dagli investimenti verdi, contrariamente a combustibili fossili solidi come il carbone e la lignite.
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“È sicuramente un grande passo in avanti che consideriamo transitorio verso una strategia completamente green. È la prima volta che accade una cosa così e sicuramente è un buon inizio” – è il commento del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.
Il Ministro dell’Ambiente ci tiene però a precisare come questo accordo resti solo un primo passo e non la soluzione della crisi climatica che stiamo affrontando, in quanto il nucleare resta un errore. Non è abbastanza, ma è un punto di partenza.
Il nucleare ed il gas saranno considerate come attività che favoriscono o servono alla transizione verso la neutralità climatica nel rispetto del principio che non devono fare danni significativi agli obiettivi fissati dalla regolamentazione sulla tassonomia.
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La posizione sul nucleare resta quella del testo su cui era stato raggiunto un accordo lo scorso 5 dicembre: il comparto di fatto viene escluso dalle attività che possono definirsi green, in base al criterio del “do no significant harm”.
Il compromesso raggiunto nella notte di ieri li definisce settori di transizione, che “non possono in alcun caso essere inclusi nella categoria degli investimenti ‘verdi puri’ – spiega il presidente della Commissione ambiente dell’Europarlamento Pascal Canfin – ma non sono esclusi in linea di principio dalle altre categorie. Come tutte le tecnologie, saranno soggette al principio del ‘non fare danni significativi’“.
L’applicazione del principio e dei test ad esso associati dovrà essere elaborata dalla Commissione europea nei prossimi mesi e il dibattito si riproporrà probabilmente nel 2021.
“Con questo accordo, ora abbiamo un linguaggio comune e nuove regole per i mercati finanziari – dice Canfin – ciò ci consentirà di assegnare molte più risorse al finanziamento di un’economia realmente allineata all’accordo di Parigi”.
Per la Senatrice del M5S, Patty L’Abbate, si tratta di “un ottimo sistema di far confluire il settore finanziario in attività sostenibili sul lungo termine, ossia attivita green capaci di contribuire ad obbiettivi come la lotta al cambiamento climatico, l’adattamento al cambiamento climatico o la transizione verso un’economia circolare. Ovviamente sarà necessario aggiornare regolarmente la tassonomia considerando le innovazioni tecnologiche“.
“Unica nota stonata – aggiunge L’Abbate – quella sul nucleare, in quanto non può essere ritenuta una fonte energetica sostenibile”.
Le regole prevedono che la sostenibilità ambientale degli investimenti sia misurata negli Stati membri dell’Ue usando un sistema di classificazione unico.
L’ennesimo accordo che continua a non prendere posizione, a parlare di fasi transitorie.
Il Nucleare è un sistema non sicuro, inquinante, che va abbandonato subito per affrontare al meglio l’ormai accertata crisi climatica.