Clima. “Molto ben sviluppata e fattibile” con obiettivi “ambiziosi”, ma che “deve essere chiara nella modalità del loro raggiungimento”.
Con queste parole il Commissario Europeo per l’azione per il clima e l’energia, Arias Canete, ha definito la proposta di Piano Nazionale Integrato Energia e Clima inviato dall’Italia.
“In generale – ha detto Canete in audizione alla Commissioni Ambiente, Attività Produttive, Politiche Ue di Camera e Senato – il piano italiano è molto ben sviluppato e in linea con gli standard previsti dal regolamento, ma bisognerebbe lavorare meglio sulle sinergie tra i vari settori politici, bisognerebbe essere più chiari sulla pianificazione anche dal punto di vista finanziario, più
chiari sulle necessità di investimenti e sull’utilizzo delle risorse”.
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Secondo quanto anticipato dal Commissario Ue, la Commissione sta valutando se i livelli di ambizioni nazionali per gli obiettivi del 2030 sono sufficienti.
Al termine della valutazione, saranno presto formulate raccomandazioni agli Stati membri per sostenerli nell’ultimare i loro piani”.
Canete si è infine detto fiducioso che l’Italia “sarà in grado di presentare un piano finale, che confermi il suo alto livello di ambizione, un piano forte e sufficientemente dettagliato che guardi a tutte le dimensioni dell’unione energetica, che sia frutto di una consultazione con tutti i cittadini e Stati membri vicini”.
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Al termine dell’audizione, il Commissario Ue ha poi incontrato il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.
“Ho chiesto – ha detto Costa – che gli investimenti per l’economia green possano sforare il tetto del deficit”.
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Per il Ministro Costa, “ambiente e sviluppo devono camminare insieme, il paradigma economico va cambiato e servono investimenti soprattutto in questa fase di necessaria transizione”.
Il Commissario si è detto aperto al ragionamento, identificando poi nell’Italia “uno dei paesi più ambiziosi” e “ha auspicato, trovandoci favorevoli – ha sottolineato Costa – che possiamo ricoprire anche il ruolo di pontieri con i paesi europei più reticenti per quanto riguarda la strategia di lungo periodo e l’obiettivo della neutralità carbonica al 2050. Io ho ribadito che l’Italia sugli obiettivi ambiziosi c’è, vuole avere un ruolo primario e lavorare affinché tutta l’Europa abbia una posizione da protagonista nel delineare una strategia di lungo periodo davvero efficace contro i cambiamenti climatici”.