Clima. 14 miliardi di euro, tanto ci sono “costati” in un decennio (tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne) gli effetti delle anomalie climatiche sull’agricoltura italiana.
Il dato emerge da uno studio della Coldiretti divulgato in occasione della partecipazione in piazza Venezia a Roma dei giovani agricoltori guidati dal leader nazionale Veronica Barbati al Global Strike for Future, per contrastare i cambiamenti climatici che nasce dalle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg.
Clima, sciopero globale in tutte le piazze italiane. Roma, Milano, Bologna, Bari. VIDEO
I cambiamenti climatici hanno trasformato l’eccezionalità degli eventi atmosferici estremi nella normalità.
Eventi – sottolinea la Coldiretti – che sono ormai la norma, con una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi.
La siccità è diventata l’evento avverso più rilevante per l’agricoltura italiana in termini di danni economici a carico soprattutto delle produzioni, con due annate gravi nel 2012 e nel 2017 mentre per quanto riguarda i fenomeni precipitativi violenti, i danni riguardano sia le produzioni, sia le strutture e le infrastrutture.
Su un territorio meno ricco e più fragile per l’abbandono forzato dell’attività agricola in molte aree interne si abbattono – precisa la Confederazione dei Coltivatori Diretti – gli effetti dei cambiamenti climatici, favoriti anche dal fatto che l’ultima generazioni in 25 anni è responsabile in Italia della scomparsa di oltre della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia ad appena 12,8 milioni di ettari.