40mila tra studenti e attivisti da tutta Europa hanno invaso il simbolo della protesta contro le miniere di carbone tedesca, la miniera di Garzweiler in Germania. Si sono riuniti nella città vicina di Aachen per protestare contro il governo attuale che secondo loro non sta agendo contro il riscaldamento globale.
Sabato 22 giugno i manifestanti hanno bloccato i binari della ferrovia usata per trasportare il carbone, mentre un centinaio di persone superava un cordone della polizia e occupava la miniera di Garzweiler.
La polizia di Aachen ha riferito che i proprietari della miniera hanno denunciato i manifestanti, dichiarando l’occupazione come “altamente pericolosa”.
Questa protesta era stata organizzata da tempo ed è iniziata poche ore dopo che i leader dell’Unione Europea non sono riusciti ad accordarsi per rendere l’UE libera dal carbone entro il 2050.
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I protestanti e la polizia si sono accusati a vicenda di comportamenti aggressivi e atti di intimidazione, con parecchi feriti da entrambe le parti.
La polizia ha chiesto ripetutamente ai manifestanti di andarsene, senza alcun risultato. La BBC riferisce che la polizia ha usato anche spray al peperoncino e lacrimogeni per disperdere la manifestazione.
I manifestanti che si erano legati sui binari della ferrovia sono stati liberati uno per uno e poi trascinati via. Alcuni dei protestanti sono andati via volontariamente dopo che la polizia ha minacciato di usare la forza, mentre altri sono stati trascinati fuori, portati sulle camionette e fuori dalla zona mineraria, identificati e poi lasciati andare.
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La miniera è stata il centro di molte proteste negli ultimi anni perché è stata allargata a spese di una foresta vicina. Dopo mesi di protesta da parte di attivisti e l’ascesa del Partito Verde in Germania, la Cancelliera Angela Merkel ha dichiarato il suo impegno per rendere la Germania “nazione a emissione zero” entro il 2050.
Gli scienziati sono convinti che la fine dell’utilizzo del carburante fossile è obbligatorio se le nazioni hanno intenzione di raggiungere l’obiettivo siglato nell’accordo di Parigi del 2015.
Questa protesta tedesca è una delle tante che sta colpendo il centro Europa, Germania e Polonia principalmente, centro vitale dell’estrazione di carbone e una delle fonti principali di inquinamento del continente.
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