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Clima, nel 2018 record temperature e piogge superiori alla media

Clima. Su scala globale, il 2018 è stato il quarto anno più caldo della serie storica dopo il 2016, il 2015 e il 2017, mentre in Italia ha segnato il nuovo record di temperatura media annuale, con un’anomalia (lo scarto rispetto al valore climatologico di riferimento 1961-1990) di +1.71 C.

E’ quanto emerge dal Rapporto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente “Gli Indicatori del Clima in Italia nel 2018“.

Quasi tutti i mesi dell’anno, esclusi febbraio e marzo, sono stati più caldi della norma, con punte di anomalia positiva nel mese di aprile al Centro (+3.74 C) e al Nord (+3.69 C).

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Il 2018 è stato il 28° anno consecutivo con anomalia positiva e quattro dei cinque valori più elevati di temperatura media sono stati registrati negli ultimi cinque anni: oltre al 2018, nell’ordine il 2015, 2014 e 2016, con anomalie comprjkojhese tra +1.34 e +1.60 C.

Le temperature dello scorso anno hanno segnato il nuovo record di anomalia della temperatura minima giornaliera (+1.68  C), che ha superato il precedente record del 2014 (+1.58 C).

A rendere il 2018 come l’anno più caldo della serie storica hanno contribuito soprattutto le notti più calde.

Su base stagionale, l’autunno del 2018 è stato il più caldo della serie storica (anomalia di +2.0 C), superando di poco quello del 2014; la primavera (+1.88 C) e l’estate (+2.0 C) sono state rispettivamente la terza e la quinta più calde della serie.

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Ma non è tutto, nel 2018 le precipitazioni in media sono state moderatamente superiori ai valori climatologici normali, anche se l’andamento nel corso dell’anno è stato piuttosto altalenante.

Mesi molto piovosi si sono infatti alternati ad altri più secchi.

Marzo, maggio e ottobre sono stati caratterizzati da piogge abbondanti, estese a tutto il territorio nazionale, mentre ad aprile, settembre e soprattutto dicembre le piogge sono stati scarse in tutte le regioni.

  • al Nord i mesi relativamente più piovosi sono stati ottobre (anomalia media + 87 per cento), marzo (+62 per cento) e maggio (+40 per cento);
  • al Centro, sono stati marzo (+131 per cento), maggio (+105 per cento) e febbraio (+60 per cento); – al Sud i mesi estivi: agosto (nettamente piu’ piovoso della media: +275 per cento), giugno (+226 per cento) e maggio (+132 per cento).

I mesi più secchi rispetto alla norma sono stati dicembre (soprattutto al Nord, anomalia di -66 per cento), settembre, aprile e, limitatamente al Centro e al Sud, gennaio.

Il 2018, con un’anomalia di precipitazione cumulata media in Italia di +18 per cento circa, si colloca così all’8° posto tra gli anni più piovosi della serie dal 1961.

Le precipitazioni sono state superiori alla norma soprattutto al Meridione e sulle Isole, dove l’anomalia annuale del 2018 (+29 per cento) risulta essere la terza più elevata di tutta la serie.

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Su base stagionale, sia l’estate (anomalia media +62 per cento) che la primavera (+38 per cento) del 2018, si collocano al terzo posto tra le più piovose dell’intera serie dal 1961; anomalie più contenute, ma sempre positive, per l’autunno e l’inverno.

I valori più elevati di precipitazione giornaliera sono stati registrati il 27 ottobre in Liguria e il 28 ottobre in Friuli Venezia Giulia, dove sono state registrate precipitazioni cumulate comprese tra 300 e 400 mm, con un massimo di 406 mm.

Un’altra area che ha registrato precipitazioni giornaliere abbondanti è la Calabria ionica, dove il 4 ottobre diverse località hanno ricevuto più di 200 mm di precipitazione, con una punta di 340 mm.

Quanto al numero massimo di giorni consecutivi nell’anno con precipitazione giornaliera inferiore o uguale a 1 mm, i valori più alti si registrano nella Sardegna settentrionale (fino a 90 giorni secchi consecutivi), seguita dalla Sicilia sud-occidentale e dalla Sardegna occidentale (fino a 60 giorni secchi consecutivi).

Nel resto del Paese i giorni secchi consecutivi sono stati relativamente bassi (quasi ovunque inferiori a 40), a conferma di un anno in media, sia pur moderatamente, più piovoso della norma.

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