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Clima, l’appello di Sima: “Calendario scolastico differenziato”

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Il presidente Alessandro Miani: “Dobbiamo evitare malori e malesseri in aule sovraffollate, calde e non ventilate. Una semplice misura di adattamento ai cambiamenti climatici”.

Temperature nettamente più alte della media del periodo e ondate di calore sono solo alcuni degli effetti del cambiamento climatico che possono essere sperimentati anche in Italia, e questo influisce anche sulla scuola.

A rischio c’è la salute di studenti e personale scolastico, chiamati a passare intere giornate in edifici e aule affollate, surriscaldate e scarsamente ventilate. La conseguenza di ciò, tra l’altro, è un incremento, all’interno delle scuole italiane, dell’anidride carbonica anche oltre i limiti di sicurezza stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Anche per questo, la Società Italiana di Medicina Ambientale ha aggiunto la propria voce a quella di coloro che da tempo chiedono un calendario scolastico maggiormente differenziato tra Nord e Sud, proponendo di far iniziare l’anno scolastico nelle Regioni meridionali non prima dell’equinozio di autunno.

Uno degli effetti del cambiamenti climatico, quello del grande caldo soprattutto nel periodo estivo ma a volte anche fino a ottobre-novembre come accaduto in alcune Regioni italiane, ha un impatto sulla qualità della vita e sulle potenzialità dei nostri studenti nelle scuole italiane” – ha spiegato il presidente di Sima, Alessandro Miani – “Per questo, abbiamo recentemente proposto a governo e Regioni di prendere in considerazione l’ipotesi di un’apertura differenziata tra Nord, Centro e Sud, lasciando maggiore discrezionalità alle Regioni e ai singoli uffici scolastici, anche a livello provinciale, di potere adattare il calendario scolastico alle reali condizioni meteo-climatiche“.

Non dimentichiamo che nelle scuole italiane il sovraffollamento delle aule e la scarsa qualità dell’aria incidono ulteriormente, se sommati al grande caldo. E quindi, anche all’impossibilità di una ventilazione adeguata per migliorare la qualità dell’aria indoor” – ha aggiunto il presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale – “L’anno scorso in Italia, specialmente nelle Regioni del Sud, ci sono stati malori e malesseri tra gli studenti e vorremmo evitarlo quest’anno. Per questo, suggeriamo al ministro Valditara e al complesso della scuola italiana di prendere questa misura di adattamento ai cambiamenti climatici, tra l’altro semplice da introdurre“.

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