Home Clima Parisi come Draghi: “Sul clima serve sforzo colossale, whatever it takes”

Parisi come Draghi: “Sul clima serve sforzo colossale, whatever it takes”

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Ripetendo le parole che Mario Draghi pronunciò da presidente della BCE, il Nobel per la fisica Giorgio Parisi ha detto che per combattere la crisi climatica bisogna fare tutto ciò che è necessario.

Per combattere la crisi climatica bisogna fare tutto ciò che è necessario, whatever it takes. Parola di Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica nel 2021 durante la cerimonia per i 50 anni dalla fondazione dell’Università della Calabria.

Parlando in collegamento video, il fisico ha detto: “In questi giorni, l’umanità deve fare delle scelte essenziali; deve contrastare il cambiamento climatico. Per decenni, la scienza ci ha avvertito che il comportamento umano stava gettando le basi per un drammatico aumento della temperatura del nostro pianeta. Ma la scienza da sola non è sufficiente”.

Clima, Parisi: “Whatever it takes per combattere i cambiamenti climatici”

I governi di tutto il mondo non fanno abbastanza per combattere i cambiamenti climatici. Serve uno sforzo colossale, come mai si è visto prima. In altre parole, serve fare qualunque cosa sia necessario fare anche superando gli interessi nazionali. È questo in sintesi il pensiero di Parisi che per spiegare il suo punto di vista sulle politiche climatiche ha utilizzato le parole che hanno reso celebre l’attuale premier Mario Draghi.

Quel “whatever it takes” che Draghi pronunciò quando era presidente della Banca Centrale Europea per sottolineare che l’istituto avrebbe fatto tutto il necessario per salvare l’euro nella crisi del debito sovrano.

“Sono necessarie decisioni politiche soprattutto da parte dei Paesi ricchi – ha spiegato Parisi parlando della lotta alla crisi climatica -. Dobbiamo andare oltre il miope interesse nazionale per risolvere i problemi globali con lo spirito di ‘whatever it takes’. Il Covid ci ha insegnato che siamo tutti collegati e ciò che accade nei mercati dei giochi o nella foresta amazzonica riguarda profondamente tutti noi”.

“Purtroppo – ha continuato il Nobel – le azioni intraprese dai governi non sono state all’altezza di questa sfida e i risultati finora sono stati estremamente modesti. Ora che il cambiamento climatico sta iniziando a influenzare la vita delle persone, c’è forse una reazione più decisa, ma abbiamo bisogno di misure molto più forti. Il risparmio energetico è un capitolo da affrontare con decisione: ad esempio, finché la temperatura interna delle nostre case rimarrà quasi costante tra estate e inverno, sarà difficile fermare le emissioni. Bloccare con successo il cambiamento climatico richiede uno sforzo mostruoso da parte di tutti: si tratta di un’operazione con un costo colossale, non solo finanziario ma anche sociale, con cambiamenti che influiscono sulla nostra vita”.

“La politica – conclude – deve garantire che questi costi siano accettati da tutti: coloro che hanno utilizzato più risorse devono contribuire di più, per incidere il meno possibile sulla maggior parte della popolazione; i costi devono essere distribuiti in modo giusto ed equo tra tutti i Paesi: non solo la decenza richiede che i Paesi che attualmente incidono sulle risorse del pianeta facciano gli sforzi maggiori, ma se così non accadrà, sarà politicamente impossibile contrastare il cambiamento climatico in maniera efficace”.