Un chiaro esempio di come la giustizia sociale e quella climatica non possono essere scisse.
Dall’ultimo rapporto Oxfam l’ennesimo esempio di come la giustizia sociale dovrebbe andare di pari passo con quella climatica. In vista della Cop28 di Dubai, l’ong che da oltre 80 anni combatte la fame e la povertà in tutto il mondo ha puntato l’accento sul clima, evidenziando una nettissima disparità: l’1% più ricco del Pianeta emette la stessa quantità di CO2 di ben cinque miliardi di persone, cioè i due terzi della popolazione globale.
Il rapporto, realizzato in collaborazione con lo Stockholm Environment Institute, è riferito al 2019 per via di esigenze di reperibilità dei dati, ma negli ultimi quattro anni non sembra essere cambiato molto. I livelli di emissioni sono stati analizzati per diversi gruppi di reddito e l’1% più ricco della Terra, circa 77 milioni di persone, è responsabile del 16% delle emissioni di CO2 totali, una quota superiore a quella di tutti i mezzi di trasporto su strada.
Non solo: il 10% più ricco della popolazione mondiale è responsabile di metà delle emissioni globali dovute ai consumi. E ancora: l’1% più ricco inquina mediamente, in un anno, quanto inquinerebbe in 1.500 anni il restante 99% della popolazione mondiale. Il totale delle emissioni prodotte dai super ricchi annulla di fatto la riduzione di emissioni di CO2 derivante dall’impego di quasi un milione di turbine eoliche.
Gli scenari delle emissioni causate dall’1% più ricco sono preoccupanti e potenzialmente catastrofici. Nel dossier, infatti, viene lanciato un doppio allarme. Da un lato, le emissioni dei super ricchi sono destinate a causare 1,3 milioni di vittime a causa dell’aggravarsi della crisi climatica, la maggior parte entro il 2030. Dall’altro, le emissioni di carbonio dell’1% più ricco al 2030 saranno 22 volte maggiori del livello compatibile con l’obiettivo dell’Accordo di Parigi, ovvero contenere l’aumento delle temperature globali di 1,5°C.