In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Clima, siamo troppo lontani dagli obiettivi di Parigi; 2) Infrastrutture e riuso dell’acqua contro la siccità; 3) Acea sollecita una rete idrica di trasporto nazionale; 4) I cambiamenti climatici preoccupano sempre di più
In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress:
1) Clima, siamo troppo lontani dagli obiettivi di Parigi: A otto anni dalla firma degli accordi di Parigi sul clima, gli Stati sono ancora in forte ritardo nel perseguire l’obiettivo di mantenere “ben sotto” 2 gradi centigradi l’aumento delle temperature del Pianeta, rispetto ai livelli preindustriali. È necessaria una decisa accelerazione delle politiche per le fonti rinnovabili, l’efficienza energetica, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la graduale uscita dai combustibili fossili. è la panoramica scattata dal primo Global Stocktake Technical Synthesis Report pubblicato dall’Onu per fare il punto sugli impegni di Parigi contro il surriscaldamento globale, in vista della prossima Conferenza mondiale sul clima, la CoP28 che si terrà negli Emirati Arabi tra novembre e dicembre 2023. Le emissioni globali di gas-serra – si legge nel rapporto – non sono in linea con l’obiettivo fissato a Parigi nel 2015, mentre la “finestra” di tempo a disposizione per correggere la rotta “si sta restringendo rapidamente”. È quindi necessaria “molta più ambizione” per ridurre le emissioni globali di CO2 del 43% al 2030 e del 60% al 2035, in confronto ai livelli del 2019, in modo da azzerare le emissioni nette entro il 2050. Traguardi raggiungibili solo se si interviene su più fronti: sviluppare su vasta scala le energie rinnovabili, eliminare i combustibili fossili (si parla delle fonti fossili “unabated” cioè senza tecnologie per catturare le emissioni di CO2) e fermare la deforestazione.
2) Infrastrutture e riuso dell’acqua contro la siccità: Un contributo scientifico indipendente su tre temi centrali nella transizione ambientale ed energetica: come la siccità, l’automotive e l’efficienza degli edifici. Al ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica è stato presentato il Rapporto realizzato dall’Osservatorio delle Imprese della Facoltà di ingegneria civile e industria di Sapienza. Sulla siccità, il lavoro parte dall’attuale condizione climatica e dalla necessità di un forte coordinamento nazionale e da politiche di adattamento, in particolare nel campo dell’agricoltura, tra i settori maggiormente sotto pressione. Oltre ad elencare le tecnologie più ambiziose in questo campo, il Rapporto richiama al bisogno di opere per la corretta gestione dell’acqua quali invasi, vasche di raccolta di acque meteoriche a fini agricoli, uso irriguo delle acque reflue depurate, impianti di desalinizzazione.
3) Acea sollecita una rete idrica di trasporto nazionale: Gli investimenti sulla modernizzazione delle reti idriche, le risorse dedicate al comparto del Piano nazionale di resilienza, le regole per la gestione dell’acqua nei diversi settori economici e le prospettive industriali e regolamentari. Sono alcuni dei temi al centro del convegno della serie “Roma Locomotiva d’Italia” intitolato “Acqua=Sviluppo“, organizzato da Acea e da Il Tempo. Tra i presenti al dibattito, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
4) I cambiamenti climatici preoccupano sempre di più: L’immigrazione non è più la maggiore fonte di preoccupazione, a scatenare apprensione sono invece i cambiamenti climatici. Secondo il ‘barometro sociale’ di ‘Open Society Foundations’, che ha intervistato oltre 36 mila persone in 30 Stati del mondo (tra cui l’Italia), i cambiamenti climatici sono in cima alle preoccupazioni, insieme alla povertà e le disuguaglianze, la corruzione, l’incertezza nell’approvvigionamento di prodotti alimentari, l’instabilità politica. A poco incide se il governo del Paese sia governato dalla destra o la sinistra, la maggioranza degli intervistati non sembra seguire le parole d’ordine della classe politica al potere. La maggioranza degli intervistati è preoccupata di come dare da mangiare alla propria famiglia almeno una volta al giorno. Secondo il 69% degli intervistati italiani inoltre – la percentuale più alta tra tutti i paesi europei considerati nello studio – i paesi ad alto reddito dovrebbero assumere l’iniziativa di risarcire i paesi a basso reddito per le perdite e i danni dovuti al cambiamento climatico.