La temperatura media dell’aria nella Terra seconda solo a quella di luglio 2023: per la prima volta dopo 13 mesi, si interrompe la serie di record mensili. Ma attenzione agli allarmi a livello locale (Italia compresa).
Clima, il mese di luglio 2024 è il secondo più caldo mai registrato a livello globale. Lo confermano le rilevazioni di Copernicus: nel mese scorso, infatti, la temperatura media dell’aria superficiale è stata di 16,91°C, +0,68°C rispetto alla media 1991-2020 e +1,48°C di quella del periodo preindustriale. Il dato di luglio 2024 è secondo solo a quello dello stesso mese del 2023, quando la temperatura media dell’aria superficiale terrestre era stata di 16,95°C.
Si interrompe, quindi, una lunga serie, durata 13 mesi, di record consecutivi, in cui ogni mese è stato il più caldo mai registrato sin dall’inizio di rilevazioni globali univoche e attendibili. Tuttavia, a luglio 2024 sono stati raggiunti altri record poco confortanti: nel giro di un solo mese, ci sono stati i due giorni più caldi mai registrati. Si tratta del 22 e 23 luglio, quanto la temperatura media a livello globale ha raggiunto i 17,16°C.
Copernicus, grazie alle sue osservazioni satellitari, lancia poi alcuni allarmi a livello locale (Italia compresa). Nell’Adriatico settentrionale, come già denunciato anche dai pescatori, continua a formarsi la mucillagine e, al largo della Romagna, sta fiorendo il fitoplancton.
Inoltre, grazie ai dati integrati del Servizio di gestione delle emergenze e in particolare del Sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi, Copernicus ha confermato come “molto alto” il rischio di incendi sull’Italia centrale e meridionale, e in particolare in tre Regioni: Sicilia, Sardegna e Puglia.
Inoltre, le immagini satellitari di Sentinel2 hanno rivelato una situazione molto preoccupante nell’Artico. Nell’oceano, infatti, è in corso da giorni un grande scarico di acqua e sedimenti al largo della costa di Nordaustlandet, nell’arcipelago norvegese delle Isole Svalbard. La causa di questo fenomeno risiede nel rapido sciogliemento di neve e ghiaccio dovuto alle alte temperature.