Ecco le città italiane in cui l’aria è più inquinata e pericolosa per la salute

Secondo il report “Mal’Aria di Città” redatto da Legambiente, sono 29 le città capoluogo di provincia in cui la qualità dell’aria è pericolosa per la salute umana. Ecco quali sono. 

L’Italia sempre più malata di inquinamento. Nello scorso anno sono state 29 le città che hanno superato i limiti di pericolosità per la salute umana di PM10, le celebri e temute polveri sottili. È quanto emerge da Mal’Aria di Città 2023, dall’annuale report sullo stato di salute dell’aria dei capoluoghi di provincia redatto da Legambiente.

Secondo gli scienziati che hanno raccolto e analizzato i dati, la situazione è ancora peggiore se si considerano i target europei sugli inquinanti previsti al 2030. In questo caso sarebbe fuorilegge:

  • il 76% delle città italiane per quanto riguarda il PM10
  • l’84% per quanto riguarda il PM2.5 e
  • il 61% per quanto riguarda l’NO2 (biossido di azoto).

La classifica delle città con la peggiore qualità dell’aria nel 2023

Ma quali sono i capoluoghi dove l’aria è più inquinata?

Secondo l’analisi di Legambiente, questa è la classifica delle città più inquinate:

  1. Torino,
  2. Milano,
  3. Modena,
  4. Asti,
  5. Padova
  6. Venezia

Queste sei città hanno superato addirittura del 100% il numero di giorni in cui sono consentiti sforamenti dei livelli di inquinanti nell’aria.

In questo quadro a tinte fosche, però, c’è una piccola, buona notizia. Se andiamo a guardare la quantità media giornaliera di inquinanti nell’aria, questa è sotto il limite previsto dalla legge in tutte le città. Attenzione, però, a cantar vittoria. Ciò significa solo che l’aria delle città italiane non è “costantemente” inquinata. Ma i picchi registrati rendono comunque l’aria pericolosa per la salute umana.

Legambiente: “Necessario un cambio di passo”

In Europa l’inquinamento atmosferico “è la prima causa di morte prematura dovuta a fattori ambientali e l’Italia registra un triste primato con più di 52.000 decessi annui da PM2.5″, ricorda Legambiente.

“È necessario agire con urgenza per salvaguardare la salute dei cittadini – ha detto il presidente di Legambiente Stefano Ciafani –  introducendo politiche efficaci ed integrate che incidano sulle diverse fonti di smog, dalla mobilità al riscaldamento degli edifici, dall’industria all’agricoltura”.

“In ambito urbano è fondamentale la promozione di azioni concrete sulla mobilità sostenibile attraverso investimenti importanti sul trasporto pubblico, il ridisegno dello spazio cittadino con pedonalizzazioni e zone 30, politiche di promozione dell’uso delle due ruote in sicurezza, la diffusione delle reti di ricarica dei mezzi elettrici, facilitando la scelta di ridurre fortemente l’uso dell’auto privata. Chiediamo al Governo, alle Regioni e ai Comuni, di mettere in campo azioni coraggiose per creare città più pulite e sicure. La salute è un diritto fondamentale che non può essere compromesso”, ha concluso Ciafani.

Pichetto Fratin: “Pnrr occasione per svolta”

Anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha commentato i dati pubblicati nel report di Legambiente. “L’inquinamento da polveri sottili nelle città italiane è un problema complesso a cui finora non si è riusciti, nonostante le molte iniziative progettuali, a dare una soluzione strutturale”, ha detto Pichetto Fratin.

“Ora le misure finanziate dal PNRR ci danno, assieme alle iniziative da realizzare a cura delle amministrazioni locali, l’occasione di accelerare l’azione di contrasto a questa minaccia ambientale”, ha aggiunto Pichetto Fratin facendo riferimento ai “quasi due miliardi destinati alla produzione di biometano” che potrà essere utilizzato per sostituire combustibili più inquinanti.

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