Il quotidiano britannico The Guardian ha stilato una lista delle 40 spiagge tra le più belle d’Europa. Tra queste figurano 5 italiane. Ecco quali.
Nella lista delle 40 spiagge più belle d’Europa figurano 5 italiane. Almeno secondo il quotidiano britannico The Guardian che ha pubblicato una lista delle migliori spiagge del Vecchio Continente.
Meglio dell’Italia fanno la Francia e la Grecia (con 7 spiagge ciascuna) e la Spagna (con sei spiagge). Il Bel Paese, con 5 spiagge, divide il terzo posto con il Portogallo.
Ma quali sono le cinque spiagge scelte dai giornalisti del quotidiano britannico per l’Italia? Eccole.
Le 5 spiagge italiane della classifica del Guardian
Le spiagge incoronate dal Guardian come le rappresentanti italiane della lista delle 40 spiagge più belle d’Europa sono:
- Spiaggia di San Michele – Sirolo, Ancona (Marche)
- Spiaggia di Punta della Suina – Gallipoli, Lecce (Puglia)
- Spiaggia di Sa Colonia – Domus de Maria (Sardegna)
- Spiaggia di Calamosche – Oasi di Vendicari, Siracusa (Sicilia)
- Spiagge di Sperlonga – Latina (Lazio)
Della spiaggia di San Michele, il Guardian scrive: “La costa dell’Abruzzo e delle Marche è prevalentemente rettilinea e irregolare, con strade, ferrovie e, in alcuni punti, l’autostrada E55 che corre vicino alla riva. Tutto cambia al Parco regionale del Monte Conero, un’area protetta di 6mila ettari che abbraccia la costa. Il suo paese più bello è Sirolo, da dove sentieri tra gli alberi scendono fino alla selvaggia spiaggia di San Michele. Ci sono un paio di concessioni, ma per il resto sono tutti boschi e scogliere sopra ciottoli bianchi e fini che scendono verso l’acqua turchese”.
Della Spiaggia di Punta della Suina si legge: “Le spiagge della costa ionica della Puglia ricordano per molti versi le Seychelles, con acque multicolori e soffice sabbia bianca. A sud del porto murato di Gallipoli, una pista sabbiosa conduce fuori dalla SP125 verso una perfetta baia a mezzaluna punteggiata dalla penisola di Punta della Suina. Le zone sabbiose sono separate da piccoli affioramenti rocciosi e calette erbose, quindi mentre ci sono un paio di punti ristoro (con caffè) di solito è facile trovare un posto appartato, e il mare qui è più caldo che sulla costa adriatica. L’antica Gallipoli, sulla sua piccola isola, è così suggestiva che vale la pena fermarsi lì e guidare o andare in bicicletta per le cinque miglia fino a Punta della Suina”.
Della Spiaggia sarda di Sa Colonia, i giornalisti britannici scrivono: “Scegliere una spiaggia da quest’isola di perfezione balneare è difficile, ma Sa Colonia, una delle numerose baie a sud del villaggio di Chia, ha tutto: acri di sabbia soffice come il talco (con un’unica spiaggia con punto ristoro – a portata di mano per le bevande fredde), acqua limpida, fenicotteri su una laguna alle spalle e visite occasionali di delfini. Come se non bastasse, il suo bel fondale è ottimo per lo snorkeling e, cosa insolita per il Mediterraneo, ha rulli surfabili quando soffia lo scirocco in inverno”.
Su Calamosche si legge: “Il fatto che faccia parte della riserva naturale di Vendicari e che si trovi a quasi un chilometro e mezzo dal parcheggio aiuta a fare in modo che questa spiaggia sabbiosa tra promontori rocciosi non diventi mai troppo affollata. I visitatori devono portare tutto, compresa l’acqua, ma un picnic tra i fasti barocchi della vicina Noto è un piacere. La giornata può quindi essere trascorsa nuotando in acque calme – protette da quei promontori – facendo snorkeling sulle rocce ed escursioni lungo la costa o nei boschi. In primavera arrivano piovanelli e chiurli per la stagione della nidificazione”.
Infine su Sperlonga: “A metà strada tra Roma e Napoli, l’antico centro imbiancato a calce di Sperlonga sorge su un promontorio a picco sul mare, sormontato da una torre del XVI secolo. A sud, oltre un piccolo porto turistico, si trovano splendide sabbie dorate sostenute da basse colline e alcuni campeggi. Ci sono alcuni lidi, con ombrelloni e lettini, ma anche tanti tratti di spiaggia libera. Il meglio si trova poco prima di un basso promontorio a 10 minuti a piedi lungo la sabbia, che offre anche una vista attraverso le ringhiere di una grotta e le rovine della villa in cui l’imperatore romano Tiberio sarebbe fuggito intorno al 22 d.C., quando le risse con il Senato divennero insistenti”.