
Cinema In Verde, il primo Festival dedicato ai film che parlano di ambiente. Dal 28 settembre al 1° ottobre all’Orto Botanico di Roma.
Il comparto audiovisivo è a tutti gli effetti un’industria che movimenta persone, risorse, materiali, utilizza energia e produce rifiuti. L’Italia ha una produzione audiovisiva notevole: in media, ogni anno, conta 1.500 settimane di lavorazione in questo ambito. Secondo alcuni calcoli condotti da Zen2030, la mobilità pesa in media per circa il 50% dell’impatto ambientale di un set, successivamente l’energia per circa il 30%, poi catering, alloggi e materiali, al di sotto del 10% ognuno, e infine i rifiuti.
Un volume di lavoro che genera migliaia di tonnellate di CO2. Eppure l’industria cinematografica italiana non ha regole obbligatorie sulla responsabilità ambientale delle case di produzione, a differenza della Francia, che si distingue con il piano Action! o la Germania, con i suoi 21 criteri ambientali minimi che tutte le produzioni devono rispettare per ottenere finanziamenti pubblici.
Anche di questo si è parlato all’inaugurazione di Cinema In Verde, il primo Festival di cinema ambientale che si svolge all’Orto Botanico di Roma fino a domenica 1° ottobre. Il margine su cui agire c’è, come dimostrano alcune realtà. Ad esempio il Trentino Film Commission, uno dei primi fondi pubblici regionali in Europa ad aggiungere un incentivo economico ai produttori disposti a ottenere una certificazione per la sostenibilità ambientale delle loro riprese. Nel 2021 il Fondo Pubblico Nazionale (MiC) ha aggiunto un incentivo per i produttori disposti a ottenere una certificazione, così come altre Regioni hanno introdotto modelli simili.
A fare la differenza però c’è anche l’industria stessa, che – al di là della normativa – decide di puntare la produzione su modelli sostenibili. Tra questi, un esempio virtuoso è Cinema In Verde. Il Festival è a ridotto impatto ambientale e carbon neutral. Grazie, infatti, alla collaborazione con Zen2030 tutti i consumi della manifestazione legati alle categorie energia, mobilità, trasporti, ristorazione, materiali, alloggi e rifiuti saranno monitorati, registrati e tradotti in emissioni di CO2eq. A questa attività di monitoraggio e rendicontazione, si aggiunge l’attuazione di misure di riduzione dell’impatto ambientale su più livelli: l’energia utilizzata per l’evento sarà proveniente da fonti 100% rinnovabili; sarà adottata una politica plastic free; verranno utilizzati arredi quasi esclusivamente noleggiati e scelti fornitori locali, provenienti da Roma e dal Lazio.
Il menù del catering sarà prevalentemente vegetariano, con servizio lavabile o totalmente compostabile e sarà previsto il recupero delle eccedenze alimentari, che saranno donate a enti no profit. A chiusura dell’evento le emissioni residue, ovvero quelle che non sarà stato possibile evitare, saranno quindi compensate attraverso progetti certificati legati alla transizione energetica verso fonti rinnovabili.
Cinema In Verde, il programma del festival
Una giornalista che indaga su delle alghe tossiche di una spiaggia in Bretagna, una storia vera che rivelerà le responsabilità delle industrie agricole locali; un architetto che per anni si batte per dare un po’ di ossigeno alla propria città con la realizzazione di un giardino naturale aperto a tutti; la consapevolezza politica e ambientale di alcuni giovani di una periferia urbana che lottano per mantenere l’ultimo scampolo di verde del loro quartiere. Green Tide, Beating Sun e The Horizon sono tra i sei film in gara per il primo concorso del Festival internazionale di cinema ambientale, Cinema In Verde. The Dam, And The Birds Rained Down e l’italiano Pluto completano la rassegna in gara.
Il programma prevede diversi momenti di confronto tra i registi, attori e professionisti coinvolti nella rassegna. Sabato pomeriggio, alle 16, sarà infatti possibile incontrare il regista Paolo Virzì, che racconterà la genesi del film Siccità in un talk su creatività e narrazione di temi ambientali, assieme all’ambientalista che ha ispirato il suo film e allo scrittore di storie del futuro Bruno Arpaia. A seguire, la proiezione del film Pluto di Renzo Carbonera con protagonista Andrea Pennacchi.
Nei pomeriggi spazio alla rassegna di film già usciti nelle sale negli ultimi anni, che hanno contribuito a creare una cultura sensibile all’ambiente, e alcuni talk sui temi della sostenibilità nel cinema, sulla difesa della biodiversità per la vivibilità delle città e sugli elementi di narrazione dei temi ambientali.
Ogni mattina, da giovedì a sabato, è in programma un workshop sulla ideazione e realizzazione di documentari a tema scientifico e ambientale, rivolto soprattutto ai più giovani, per imparare a creare un corto divulgativo, con l’apporto di documentaristi e giornalisti come Stefano Liberti.
Claudia Gerini farà gli onori di casa durante la cerimonia di premiazione prevista per l’ultimo giorno del Festival, domenica 1° ottobre, in occasione della quale sarà annunciato il vincitore del premio Ginkgo d’oro, conferito da una giuria composta da professionisti del settore cinematografico e ambientale.
Il cinema esprime infatti da tempo un’attenzione crescente ai temi dell’ambiente e della sostenibilità, anche sociale ed economica, intende documentare tutto questo attraverso una scelta di film internazionali di qualità e momenti di approfondimento e riflessione, animati da esperti di cinema e di ambiente, che si confronteranno sul mondo in cui viviamo e che vorremmo, a partire da due diversi punti di vista: quello dell’arte e della ricerca scientifica.
Cinema In Verde è un progetto supportato dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma, ideato e realizzato dall’agenzia di comunicazione green Silverback, dall’Orto Botanico-Dipartimento di Biologia Ambientale e dal Polo Museale della Sapienza, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alla Cultura del Comune di Roma, con la partnership di Zen2030.