Pur restando una delle aree più inquinate al mondo, la Cina sta investendo molto sul fronte delle rinnovabili, tentando di colmare un ritardo che rimane in ogni caso forte. E come sempre, lo fa in grande. Dopo il recente progetto della Città-foresta, firmata dallo studio italiano Stefano Boeri Architetti, l’ultima sfida per il paese asiatico è la “green megacity” alimentata esclusivamente grazie alle rinnovabili. Il piano prevede un nuovo agglomerato urbano a un centinaio di chilometri a sud-ovest dal centro di Pechino, che si estenderà per più di 2000 km quadrati, ovvero tre volte la città di Manhattan.
L’idea è quella di creare un agglomerato orientato al rispetto di principi di sostenibilità ambientale e alta efficienza energetica, raggiungibili attraverso l’utilizzo delle tecnologie più avanzate; una nuova città che possa accogliere almeno 2,5 milioni di persone, oltre a diventare la sede di aziende, startup, istituzioni. Perché l’obiettivo del piano è proprio quello di decongestionare Pechino, riducendone inquinamento, traffico e densità abitativa. Il progetto sembra veramente l’inizio di una nuova era per il paese asiatico che, da sempre ossessionato da un’industrializzazione sfrenata, potrebbe iniziare a guardare con altrettanto interesse nei confronti di uno sviluppo più sostenibile e mirato anche al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione.