Secondo i tecnici del ministero dell’agricoltura tedesco, un chilo di carne di manzo, per essere ecosostenibile, dovrebbe costare 80 euro. Senza arrivare a tale cifra, il ministro Cem Özdemir dei Verdi vuole rivedere il processo (molto inquinante) di produzione della carne
La carne a basso prezzo fa male alla società perché “porta le imprese agricole alla rovina, va contro il benessere degli animali, promuove l’estinzione delle specie e grava sul clima”. Parola di Cem Özdemir, nuovo ministro dell’Agricoltura tedesco ed esponente dei Verdi.
Mentre l’intero governo tedesco deve fare i conti con una forte richiesta di attenzione all’ambiente, il neo ministro ha cominciato una crociata contro la produzione non eco-sostenibile della carne. La decisione è arrivata in seguito alla visione dei dati della ricerca effettuata già prima del suo arrivo da una commissione speciale chiamata a indicare gli obiettivi agroalimentare della Germania del futuro.
Il #Ministro dell’Agricoltura #CemÖzdemir vuole combattere il #cibospazzatura e lo #sfruttamento animale aumentando i prezzi dei prodotti.
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— Berlino Magazine (@BerlinoCP) January 5, 2022
Ebbene, secondo i tecnici un chilo di carne di manzo per abbattere l’enorme impatto ambientale scaturito per la sua produzione, dovrebbe costare 80 euro (oggi in Germania in media la carne di manzo costa 13 euro al chilo).
La stessa commissione ha spiegato che l’agricoltura e l’allevamento industriale causa danni ambientali per 90 milioni di euro all’anno e che basterebbero circa 10 milioni di euro all’anno per aiutare le imprese verso la transizione a un’agricoltura biologica.
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Il piano tedesco contro l’inquinamento agricolo
Ridurre il consumo di carne dei tedeschi è senz’altro il piano principale del ministro dell’agricoltura Cem Özdemir. E le sue convinzioni etiche (è vegetariano da tempo) pare non c’entrino. Convincere le persone a mangiare meno carne è un obiettivo di tutta l’Unione europea e fa parte della strategia Farm to fork con cui la Commissione Ue vuole rivoluzionare il settore agrifood per abbattere i danni ambientali.
Il piano di Özdemir si basa su tre pilastri:
- migliorare la qualità del cibo, effettuando scelte in stretta connessione tra ambiente ed economia;
- mettere al centro le condizioni di lavoro di chi opera nell’agro-alimentare in Germania;
- imporre restrizioni al consumo di grassi, sali e zuccheri spingendo il popolo tedesco verso una dieta più sana.
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