Lo studio di alcuni ricercatori statunitensi: ecco la lista dei cibi killer e di quelli più salutari.

Una dieta attenta ed equilibrata è fondamentale, per la nostra stessa salute e per l’impatto ambientale. Lo sappiamo da tempo, ma ora c’è anche uno studio, realizzato da ricercatori della School of Public Health dell’Università del Michigan e pubblicato su Nature Food, che lo conferma. Il team di ricerca ha classificato gli alimenti stimando anche i minuti di vita che vengono persi o guadagnati, in base alla qualità del cibo consumato.

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L’analisi ha riguardato 5.853 diversi alimenti, suddivisi in tre tipologie (con il colore verde, giallo o rosso) in base al valore nutrizionale e all’impatto ambientale. I ricercatori hanno scoperto che sostituire (con un mix di frutta, verdura, noci, legumi e alcuni frutti di mare) il 10% dell’apporto calorico giornaliero derivante da carne di manzo o carni lavorate consente di guadagnare 48 minuti di vita al giorno e di ridurre di un terzo l’impronta di carbonio.

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Ad ogni alimento è stato attribuito un punteggio in base ai 15 fattori di rischio per la salute stabiliti dal Global Burden of Disease e all’IMPACT World + (metodo che consente di valutare l’impatto di tutto il ciclo di produzione del cibo). Il calcolo incrociato ha quindi permesso ai ricercatori di classificare tutti gli alimenti nelle tre categorie sopracitate. Tra i cibi rossi, ad esempio, troviamo hamburger, hot-dog, bevande zuccherate, panini dei fast-food, che fanno perdere minuti di vita. Tra i cibi verdi, invece, ci sono frutta, mix di verdura e ortaggi non amidacei, cereali pronti e cereali cotti. Secondo i calcoli dei ricercatori, un hot-dog può far perdere 36 minuti di vita al giorno, mentre una porzione di alette di pollo da 85 grammi ne fa perdere 3,3 e i panini con burro di arachidi e gelatina di carne (molto amati Oltreoceano) ne fanno perdere 33. Una porzione di noci ne fa guadagnare 36 mentre un mix di frutta e verdura ne fa guadagnare addirittura 48.

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Diversi studi sulle diete sane o sostenibili, in passato, hanno ridotto i loro risultati ad una preferenza per gli alimenti a base vegetale rispetto a quelli a basa animale” – spiegano i ricercatori – “Gli alimenti a base vegetale hanno generalmente prestazioni migliori, ma prima di arrivare a deduzioni troppo generiche è bene notare che ci sono notevoli variazioni sia all’interno dei cibi vegetali che all’interno di quelli a base animale“.

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In linea generale, i ricercatori suggeriscono di diminuire gli alimenti con impatti negativi su salute e ambiente (carni lavorate, gamberi, verdura coltivata in serra) e di aumentare il consumo di cibi più sani e nutrienti (frutta e verdura coltivate in campo, legumi, noci, frutti di mare a basso impatto ambientale). “Cambiare la dieta per migliorare la salute umana e l’ambiente è urgente, i nostri risultati dimostrano che piccole sostituzioni mirate offrono una strategia fattibile e potente per ottenere benefici senza cambiamenti troppo drastici“, ha spiegato il professor Olivier Jolliet, coordinatore dello studio.