Nella conferenza che si è svolta a Terni, con il prof. Raffaele Mezzenga, si è parlato di come lo spreco alimentare possa essere valorizzato in modo efficiente non solo mediante la reintroduzione nella filiera alimentare, ma anche come modello per lo sviluppo di tecnologie sostenibili.
A Terni, in Bct si è svolto un incontro relativo alla trasformazione e al riutilizzo degli sprechi alimentari.
Presente un relatore d’eccezione, uno degli scienziati più importanti in questo settore, il professor Raffaele Mezzenga, ternano d’origine e docente all’ETH di Zurigo.
Ai microfoni di Teleambiente è intervenuto il prof. Raffaele Mezzenga: “Sono nato e cresciuto a Terni e ho studiato a Terni all’inizio, quindi ritorno con piacere anche per parlare di una causa che sento proprio personalmente, quindi scarto sostenibile, scarto alimentare”.
Il titolo dell’approfondimento è stato ‘Lo scarto sostenibile: dal food waste alle nuove tecnologie, quando lo spreco diventa una risorsa’.
“Vorrei condividere una visione – ha detto il professor Raffaele Mezzenga – un concetto sul valore associato allo scarto alimentare, che non deve finire nell’immondizia, ma può essere impiegato in maniera molto più intelligenti, anche per ridurre l’impronta di carbonio”.
Si parte da un dato: per ogni chilogrammo di proteine alimentari sprecate, tra 15 e 750 kg di CO2 finiscono nell’atmosfera.
Con questa allarmante impronta di carbonio lo spreco di proteine alimentari non solo contribuisce al cambiamento climatico, ma ha anche un impatto significativo su altri limiti ambientali, come i cicli dell’azoto e del fosforo, l’uso globale di acqua dolce, il cambiamento nella composizione del territorio, l’inquinamento chimico e la perdita di biodiversità.
“Per esempio – ha spiegato il prof. Mezzenga sempre a Teleambiente – si può ripensare lo scarto alimentare, soprattutto a base di proteine, per reinserirlo nella catena alimentare e quando non è possibile, utilizzarlo per tecnologie completamente alternative, per esempio la purificazione dell’acqua, o le pile a combustibile, o le plastiche biodegradabili”.
“Tutte queste cose insieme – ha aggiunto il professore – possono avere veramente un contributo nell’abbattere le emissioni di carbonio”.
Ignoranza o lassismo e non voglia di portare avanti questi percorsi
“Questa è una buona domanda – ha sottolineato il prof. Raffaele Mezzenga sempre a Teleambiente – potrebbe essere anche un discorso di ignoranza o di mala- informazione, io stesso presenterò una diapositiva in cui c’è la mia ricerca e quando sono stato messo di fronte a quei dati, ho avuto uno shock e da quel momento sono diventato vegetariano”
“Ho fatto questa scelta – ha precisato in conclusione Mezzenga – perché ho capito quale era l’impronta di carbonio di certe proteine di origine animale, quindi come è stato uno shock per me, spero che lo sia per il pubblico. Veramente parlo di qualcosa che è molto vicino al mio cuore”.
L’incontro è stato inserito nell’ambito del Terni Festival 2025, l’evento organizzato dal Comune di Terni, tramite l’assessorato all’università, dall’Università degli Studi di Perugia e dall’Associazione per Terni Città Universitaria con il contributo della Fondazione Carit.
L’obiettivo del Terni Festival è quello di avvicinare l’università e in particolare il Polo Scientifico e Didattico di Terni, alla città, agli studenti delle scuole secondarie del territorio, al sistema delle imprese, in generale a tutti coloro che intendano dialogare e interagire con il mondo universitario e la sua cultura.