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Chieti, esplode una fabbrica, tre morti. Cgil: “Si lavora per il pane, non per morire”

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A Casalbordino, in provincia di Chieti, è esplosa una fabbrica di smaltimento di polvere da sparo. Il bilancio, ancora provvisorio, è di tre vittime.

Nuovo grave incidente sul lavoro in Abruzzo. Un’esplosione si è verificata nella giornata del 13 settembre alla Sabino Esplodenti di Casalbordino, in provincia di Chieti.

L’esplosione, le cui cause sono ancora da accertare, avrebbe causato almeno tre vittime. Gli operai deceduti lavoravano insieme. Si tratta di un uomo di Lanciano (Chieti), uno di Casalbordino (Chieti) ed un terzo di Palata in Provincia di Campobasso. Ci sono anche dei feriti.

I Vigili del Fuoco, giunti sul posto, sono impegnati nella verifica delle condizioni di sicurezza nell’area circorstante la ditta.

 

 

La fabbrica, che smaltisce e recupera polvere da sparo da bonifiche, era purtroppo già stata teatro di una tragedia analoga. Nel dicembre 2020 infatti, nello stesso stabilimento persero la vita tre operai.

Esplode una fabbrica a Chieti, almeno tre i morti. Lo sgomento dei sindacati: “È una strage infinita”

“Io non ho parole, sono sconvolto perché ho già vissuto questa bruttissima esperienza, che comunque ti segna, tre anni fa. Oggi devo prendere atto che a distanza di tre anni, con un’azienda che ha ricominciato a lavorare da un anno, ci troviamo di fronte ancora a lavoratori che hanno perso la vita: non è accettabile, non è più accettabile, perché si va al lavoro per riportare la pagnotta e non per tornare dentro la bara”. Lo dichiara all’ANSA Emilio Di Cola, segretario provinciale della Filctem Cgil Chieti, che segue le vicende dell’azienda, commentando la tragica esplosione di oggi alla fabrica di Casalbordino. “È inaccettabile che ancora nel 2023, soprattutto in un’azienda dove già tre anni fa c’è stato un incidente, si continui a parlare di morti” conclude Di Cola.

La Cisl Abruzzo-Molise, chiede di fare subito chiarezza sulla dinamica dell’esplosione.

 

Sui social anche il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra esprime la sua indignazione per l’accaduto: “Ancora tre operai morti oggi in una fabbrica. È una strage infinita. Il nostro cordoglio doveroso e la denuncia non bastano. Occorre una svolta per fermare questa lunga scia di sangue che indigna tutti. ‘Lavorare non è morire’ ha detto ieri il presidente Mattarella”.

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