Le autorità assicurano che le radiazioni si attestano a livelli normali, ma fronteggiare le fiamme si sta rivelando molto complicato poiché il fuoco sta divorando anche aree minate ed è necessario attendere l’intervento degli artificieri.
Chernobyl, vasto incendio nella zona d’esclusione dell’ex centrale nucleare: da ieri, i vigili del fuoco lavorano senza sosta nel tentativo di domare le fiamme che al momento hanno già distrutto oltre 2.600 ettari di bosco. Preoccupa, ovviamente, oltre alla perdita del patrimonio verde, anche il livello di radioattività che potrebbe subire un’impennata a causa del fuoco. Tuttavia, il Ministero ucraino della Protezione ambientale e delle risorse naturali assicura che la radioattività si sta mantenendo su valori normali.
A bruciare, diverse foreste circostanti la centrale nucleare distrutta dall’incidente del 1986: in quella di Korohod il fuoco ha divorato 900 ettari di vegetazone, in quella di Denysovychi 915, in quella di Paryshiv 250 e in quella di Lubianka 550. Al momento, solo gli incendi nella foresta di Korohod e Lubianka sono sotto controllo e i vigili del fuoco continuano a fronteggiare le varie linee di fuoco. La situazione è particolarmente delicata nella foresta di Paryshiv: nonostante l’incendio sia ridotto rispetto alle altre zone, l’area è parzialmente minata e i vigili del fuoco non possono muoversi liberamente, dovendo attendere il costante intervento degli artificieri delle forze armate ucraine.
“La situazione è sotto controllo, non ci sono minacce per le infrastrutture critiche come l’impianto centrale di stoccaggio del combustibile esaurito, il complesso di produzione Vector o l’impianto di smaltimento dei rifiuti radioattivi di Buriakivka. Il livello delle radiazioni è normale“, la nota ufficiale del Ministero ucraino della Protezione ambientale e delle risorse naturali.