La posizione del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, certifica il cambio di visione del partito di Giorgia Meloni.
Giravolta di Fratelli d’Italia sul CETA, il trattato commerciale di libero scambio tra Unione europea e Canada in vigore (in via provvisoria) dal 2017. Se dall’opposizione, Giorgia Meloni e i suoi avevano sempre tuonato contro l’accordo, definendolo una “porcata da traditori“, ora la posizione del partito che guida la maggioranza di governo è cambiata. E lo conferma l’opinione di Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, che dopo il Consiglio Ue a Bruxelles ha spiegato: “L’Italia è molto pragmatica sugli accordi commerciali e il CETA è un vantaggio per i nostri produttori. Penso che discutendo in Parlamento, si possa arrivare a sottoscriverlo“.
Fratelli d’Italia, l’apertura al CETA
“Il CETA è un vantaggio, sull’accordo con il Mercosur dobbiamo riflettere con attenzione perché è necessario riuscire a garantire la competitività dei nostri prodotti di qualità. Su questi dati apriamo una riflessione e un approfondimento” – ha poi aggiunto Francesco Lollobrigida, parlando anche dell’accordo Ue-Mercosur – “Dobbiamo garantire tenuta e sviluppo alle nostre imprese, con tutta la filiera del lavoro che si portano dietro e su questi dati apriamo una riflessione e un approfondimento. L’Italia indubbiamente ha sempre garantito uno standard qualitativo che anche la maggior parte delle nazioni europee tende a tutelare“.
CETA, Italia verso la ratifica
I negoziati per il CETA erano iniziati, nelle fasi preliminari, nel 2009. Nel febbraio 2017 il Parlamento europeo lo aveva approvato e nel settembre dello stesso anno era entrato in vigore in via provvisoria, in attesa della ratifica da parte dei Paesi Ue. Tra i big europei, dopo l’ok di Francia e Germania, l’Italia è l’unico Paese che non ha ancora ratificato a livello parlamentare il CETA. Ma con il radicale cambio di visione del partito più rappresentato tra Camera e Senato, la ratifica appare decisamente più vicina.
CETA, Meloni nel 2017: “Porcata da traditori”
Ai tempi dell’approvazione del Parlamento europeo, come ricorda Il Fatto Quotidiano, Giorgia Meloni si era scagliata così contro l’accordo commerciale: “Il CETA è una porcata contro i bisogni dei popoli. Fratelli d’Italia si batterà in Italia contro la ratifica perché l’Europa vuole dare carta bianca alle multinazionali a danno delle piccole e medie imprese, abbassando gli standard di qualità e la sicurezza alimentare e mettendo a rischio le sovranità nazionali“.
E ancora: “La nostra posizione è chiara, per noi chi voterà la ratifica del CETA è un traditore dell’Italia e del Mezzogiorno e non potrà mai essere nostro alleato“, le dichiarazioni di Giorgia Meloni ad agosto 2017. Ad Atreju, nell’autunno 2017, la leader di Fdi e oggi presidente del Consiglio tuonava ancora: “Chi vota il CETA fa un favore alle grandi produzioni e sputa in faccia agli italiani che si sono rifiutati di mettere schifezze nei loro prodotti. Quell’accordo è una vergogna che riconosce 40 dei 400 marchi di origine italiana, non ha senso aprire a nuovi mercati che trattano schifezze che suonano italiano, come il Parmesan, ma che non sono italiane e tolgono risorse alle nostre imprese“.
CETA, la Meloni nel 2018: “Ue contro il Made in Italy”
Tutto qui? Non proprio. L’avversione di Fratelli d’Italia nei confronti del CETA andò avanti. Nell’agosto 2018, Giorgia Meloni dichiarò: “No al CETA, sì alla difesa del Made in Italy. Bene il ministro Centinaio sul no alla ratifica di quel trattato che penalizza il nostro settore agroalimentare. Non può esserci libero scambio e concorrenza leale senza una reale difesa del marchio Italia sui mercati mondiali“. In quell’occasione, l’attuale presidente del Consiglio attaccò anche gli alleati di Forza Italia, che votarono a favore della ratifica in Commissione Esteri al Senato: “Hanno votato col Pd il via libera, quando dico che il futuro dell’alleanza di centrodestra si costruisce ripartendo dai contenuti intendo l’esatto opposto di quanto avvenuto. Questa è l’ennesima marchetta della Ue alle grandi multinazionali“.
CETA, la giravolta di Fdi
Fratelli d’Italia di lotta e di governo. Ancora una volta emerge una certa discrepanza tra le battaglie condotte dall’opposizione e le politiche adottate ora che il partito di Giorgia Meloni deve guidare (e con merito, lo dimostrano le percentuali ottenute soprattutto alle politiche, ma anche alle regionali in Lazio e Lombardia) la maggioranza di governo. E quanto dichiarato da Lollobrigida lo conferma: sull’accordo Ue-Mercosur ci sono ancora perplessità, ma sul CETA la giravolta è completa. “Alcuni accordi sono avviati, hanno sviluppato alcuni dati che pragmaticamente avvantaggiano le nostre produzioni o ci mettono in condizioni di competere con produttori di altri continenti“, ha aggiunto il ministro dell’Agricoltura.