Home Attualità Il cervello delle ragazze è invecchiato prematuramente durante il lockdown. Lo studio

Il cervello delle ragazze è invecchiato prematuramente durante il lockdown. Lo studio

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Le ragazze sono “invecchiate” di 4,2 anni in più rispetto alla norma, i ragazzi di 1,4 anni. Sono i risultati sorprendenti della scansione della corteccia cerebrale dei giovani effettuata tramite risonanza magnetica prima e dopo la pandemia.

Responsabile di questo invecchiamento sarebbe proprio il lockdown imposto in diverse parti del mondo a seguito della pandemia di Covid-19. Lo sostengono i ricercatori dell’Università di Washington, di Seattle.

Le scansioni, di 160 giovani di età compresa tra i 9 e i 17 anni, sono state effettuate nel 2018 e poi ancora nel 2021 e nel 2022. La comparazione ha mostrato un’accelerazione nell’assottigliamento della corteccia cerebrale, processo naturale negli adolescenti, ma in misura molto più piccola.

L’isolamento avrebbe avuto un impatto sproporzionato nei giovani, soprattutto nelle ragazze adolescenti, non è ancora chiaro se il mutamento abbia causato peggioramenti nella capacità di apprendimento delle ragazze e se abbia causato un declino della salute mentale di ragazze e ragazzi.

I primi studi effettuati sulle conseguenze del lockdown sui bambini hanno mostrato un impatto negativo sulla capacità di inserirsi nel contesto sociale  

L’ente di beneficenza Speech and Language UK ha scoperto che 1,9 milioni di bambini nel Regno Unito, circa uno su cinque, hanno difficoltà con la parola e il linguaggio. Un trend che a causa della pandemia è aumentato notevolmente.

Il cervello delle ragazze sarebbe stato più colpito poiché, in generale, le ragazze sono più dipendenti dal contesto sociale, culturalmente le ragazze condividono molto più dei ragazzi le proprie emozioni con il proprio gruppo di riferimento. Per questo avrebbero sofferto di più l’impossibilità di confrontarsi con gli altri dovuta al lockdown.

Il precoce assottigliamento della corteccia cerebrale è legato a un maggiore rischio di sviluppare disturbi neuropsichiatrici e in generale a eventi traumatici ripetuti. Per questo lo studio ha causato una certa apprensione. I ricercatori incoraggiano i genitori a parlare degli effetti della pandemia con i figli. Ribadendo l’importanza per gli adolescenti di potersi aprire e dare voce alle loro emozioni.