La decisione del governo dovrebbe arrivare a ore: per combattere la crisi energetica le centrali a carbone presenti sul territorio italiano dovranno lavorare a pieno regime
Tra la crisi climatica e la crisi energetica nel nostro Paese, per il momento, sta vincendo quest’ultima. È attesa per le prossime ore, infatti, la decisione finale (data ormai per scontata) del governo sulle centrali a carbone italiane che riprenderanno a lavorare a pieno regime.
Prima dello scoppio della guerra in Ucraina si era deciso che le centrali a carbone presenti in Italia avrebbero dovuto chiudere entro il 2025. A meno di tre anni da quella data, però, il nostro Paese fa un passo indietro sulla lotta alle emissioni climalteranti.
Non solo restano in funzione le centrali elettriche a carbone ancora attive, ma saranno riattivate anche quelle che nel frattempo erano state fermate.
A farlo sapere è stata la ministra per gli Affari regionali e le autonomie Maria Stella Gelmini che ha ribadito la necessità di “massimizzare la produzione delle centrali a carbone”.
Il decreto che dovrebbe essere approvato a breve conterrà “una deroga di almeno sei mesi alle Autorizzazioni integrate ambientali per la massimizzazione dell’utilizzo delle centrali a carbone, con la possibilità di tempi anche più lunghi, non oltre i due anni, nel caso in cui permanga la situazione di eccezionalità”.
Le centrali a carbone che dovrebbero lavorare a pieno regime a breve sono:
- la centrale Enel a Brindisi Sud
- la centrale di Torrevaldaliga Nord
- la centrale di Fusina
- la centrale del Sulcis
- la centrale di Ep Produzione a Fiumesanto
- la centrale di A2A a Monfalcone
Centrali a carbone, il no degli ambientalisti
Contro la decisione del governo di potenziare la produzione energetica da carbone ci sono le associazioni ambientaliste Greenpeace Italia, Legambiente e Wwf.
“Le soluzioni vere e strutturali sono evidenti e già alla nostra portata – sostengono le tre ong – energie rinnovabili, accumuli, pompaggi, reti, risparmio e l’efficienza energetica, un mix formidabile. È inoltre di tutta evidenza che in tempi di carenza di energia, il primo passo è usare l’energia al meglio e risparmiarla”.