Home Attualità Politica CATALOGNA. PUIGDEMONT DICHIARA IL DIRITTO ALL’INDIPENDENZA MA APRE AL DIALOGO

CATALOGNA. PUIGDEMONT DICHIARA IL DIRITTO ALL’INDIPENDENZA MA APRE AL DIALOGO

Catalogna. Barcellona. Marcello Righi. In un clima si spasmodica attesa, con le due piazze intorno al parlamento catalano, Carles Puigdemont interviene con un’ora di ritardo in Parlamento e dopo un discorso di quasi quaranta minuti proclama il diritto alla indipendenza, ma apre al dialogo dopo il referendum del 1 ottobre, giudicato illegittimo dalla Spagna, ma che per Puigdemont sta a significare la volontà del popolo di Catalogna di arrivare alla indipendenza.

“Quello che oggi intendo presentare oggi è il risultato del voto del 1 ottobre” ha esordito Puigdemont” un risultato che ci dice che il popolo vuole il riconoscimento della nostra identità e quindi il diritto alla costituzione di un governo autonomo”.

Ma poi il leader della Generalitat ha affermato che una svolta del genere dovrà essere la più condivisa, attraverso un dialogo con la Spagna “Non siamo delinquenti. Non siamo pazzi. Non vogliamo violenze, né contrapposizioni” e quindi “dobbiamo aprire un dialogo costruttivo e intanto chiediamo alle imprese, alle aziende, alla gente, di mantenere la calma e a non lasciare la Catalogna”. E quindi di fatto ha posticipato la proclamazione della indipendenza che spetterà al parlamento, dopo che attraverso la trattativa, sarà fatto ogni tentativo di arrivare ad una soluzione condivisa.

Subito dopo ha preso la parola Ines Arrimadas, di Ciudamos, che con parole durissime ha condannato l’intervento di Puigdemont, rappresentando il fatto che lo stesso parlamento è diviso e il paese è spaccato.

Il discorso era previsto per le 18. Poi posticipato alle ore 19, con un intreccio di supposizioni che non lasciavano presagire nulla di buono

Il clima si era arroventato nelle ultime ore dopo che El Pais, maggior quotidiano spagnolo, aveva rivelato un piano segreto che dovrebbe portare alla indipendenza con una “road map” che vedrebbe una dichiarazione con una effettiva indipendenza posticipata di qualche mese. Una dichiarazione che avrebbe l’appoggio dei Mossos d’Esquadra che presenzierebbero i punti nevralgici della capitale e della regione catalana.

Il che lascerebbe presupporre una situazione al limite della rottura con la Guardia Civil già altrettanto schierata.

Il punto è che Puigdemont, e i suoi principali collaboratori, hanno legato all’idea della indipendenza catalana tutta la loro carriera politica, con una visione quasi ossessiva, che non permetterà possibili e  costruttivi passi indietro.

Sul versante internazionale, va ricordato che in mattinata il presidente francese Macron ha chiaramente detto che la Francia, con cui la Catalogna confina, non ne riconoscerà mai la indipendenza.