In Scozia sono state inaugurate tre case a idrogeno dimostrative, che serviranno a sperimentare l’utilizzo del vettore nella decarbonizzazione del settore residenziale. Seguono la prima sperimentazione a Benevento. Come funzionano le case a idrogeno? E ha senso investire su di esse?
Un ulteriore passo in avanti è stato compiuto nell’ambito della sperimentazione delle cosiddette “case a idrogeno“. Il primo ministro scozzese John Swinney ha inaugurato un gruppo di tre case dimostrative che utilizzano l’idrogeno come combustibile per il riscaldamento e la cucina.
Today First Minister @JohnSwinney was in Fife to launch @SGNgas‘s H100 Fife’s hydrogen demonstration facility.
The newly built show homes offer an exciting glimpse of how the project will deliver zero emissions homes powered by green hydrogen. pic.twitter.com/XRMsERiQVJ
— First Minister (@ScotGovFM) February 3, 2025
Un progetto chiamato H100 che ripropone quello, tutto italiano, iniziato nel 2022 a Benevento presso la Casa dello Studente.
Ma cosa sono le case a idrogeno e in che modo possono contribuire alla decarbonizzazione del settore residenziale?
Come funzionano le case a idrogeno
Chi vive in una casa a idrogeno potrebbe non accorgersi della differenza rispetto a una casa che utilizza combustibili fossili per il riscaldamento e la cucina perché gli elettrodomestici funzionano esattamente allo stesso modo.
Ma a livello strutturale le differenze esistono eccome. Affinché un’abitazione possa funzionare con l’utilizzo di questo vettore è necessario prima di tutto prevedere la costruzione di una rete infrastrutturale che al momento non esiste neanche allo stato embrionale.
Inoltre, è necessario acquistare elettrodomestici pensati appositamente per funzionare con l’utilizzo dell’idrogeno. Alcune case di produzione stanno lavorando in questo senso, per creare caldaie e piani cottura che funzionano con questo vettore.
Ma utilizzare l’idrogeno per generare calore o per cucinare non basta a decarbonizzare il settore residenziale. Per farlo è necessario che sia “verde”.
I tipi di idrogeno e il problema della produzione
L’idrogeno non è un combustibile ma un vettore energetico. Nel senso che non si trova già pronto in natura (tranne rari casi straordinari) come il petrolio o il gas, ma deve essere prodotto usando energia.
Insomma si utilizza energia per produrre idrogeno che poi potrà essere utilizzato per produrre energia. In questo modo esso può essere utilizzato in quei settori che difficilmente possono essere elettrificati (come quelli del trasporto navale e aereo oppure nelle grandi industrie pesanti).
È chiaro dunque che affinché l’idrogeno sia un vettore energetico “pulito” deve essere prodotto utilizzando energia altrettanto pulita che non comporta emissioni.
In altre parole, esso deve essere prodotto utilizzando fonti rinnovabili come eolico, fotovoltaico o idroelettrico. In questo caso si parla di “idrogeno verde”.
L’idrogeno nel settore residenziale
Il settore residenziale contribuisce in modo significativo alle emissioni di gas serra. Secondo Legambiente, in Italia il settore residenziale contribuisce per circa il 24,2% alle emissioni climalteranti nazionali.
Negli ultimi dieci anni è stato fatto molto per abbattere le emissioni degli edifici residenziali. Dal 2015 ad oggi sono diminuite del 18,7%, passando da 51,2 a 41,7 milioni di tonnellate equivalenti.
Una diminuzione, seppur meno significativa, che ha riguardato tutta l’Unione europea dove la riduzione è stata del 10,2%.
Questi risultati sono stati raggiunti grazie a una strategia che prevede sia l’efficientamento energetico degli edifici (evitando gli sprechi), sia la riduzione vera e propria delle emissioni di carbonio attraverso l’elettrificazione.
Detto ciò, è chiaro che tanto ancora bisogna fare. Ma molti osservatori ed esperti sono piuttosto scettici sul ruolo che può giocare nella decarbonizzazione del settore residenziale.
Nel 2022, il Regulatory Assistance Project, un think tank specializzato in energia, ha analizzato 32 studi sull’uso dell’idrogeno nel riscaldamento domestico, concludendo che è improbabile che esso giochi un ruolo significativo in questo ambito.
Jan Rosenow, coautore dello studio, ha affermato: “L’uso dell’idrogeno per il riscaldamento può sembrare interessante a prima vista. Tuttavia, tutte le ricerche indipendenti sull’argomento giungono alla stessa conclusione: il riscaldamento con l’idrogeno è molto meno efficiente e più costoso di alternative come le pompe di calore, il teleriscaldamento e il solare termico”.
L’idrogeno verde è un ottimo e fondamentale alleato nella lotta al cambiamento climatico nei settori in cui è impossibile pensare all’elettrificazione. Ma tra questi non ci sono le case.
Abitazioni totalmente gas free esistono già.
Ad aiutare le famiglie che vogliono finalmente dire addio al gas e trasformare la propria abitazione in una casa veramente green c’è l’associazione “Casa Gas Free” che si occupa di sensibilizzazione sul tema dell’abbandono del gas in ambito domestico.
“L’associazione nasce del 2022 con l’obiettivo di aiutare l’Italia a liberarsi dalle fonti fossili almeno nel settore residenziale”, ha spiegato in un’intervista video a TeleAmbiente il presidente di Casa Gas Free Simone Scotto di Carlo.