Il governo Meloni sta lavorando per capire il margine di manovra per arginare il caro bollette e aiutare famiglie e imprese alla prese con la crisi energetica. Il servizio video
Il caro-bollette è la priorità del nuovo governo. A dirlo, da tempo, sono sia la premier Giorgia Meloni che tutti i ministri che, in un modo o nell’altro, hanno a che fare con il dossier energia. Ma per agire in maniera davvero incisiva bisognerà aspettare. Perché prima bisogna fare i conti e capire quanti soldi si potranno mettere sul piatto degli aiuti alle famiglie e alle imprese vessati dal caro energia.
Ma soprattutto, l’inquilina di Palazzo Chigi vuole capire cosa potrà aspettarsi dall’Unione europea. Il price cap è ancora osteggiato da Germania e Olanda e il disaccoppiamento tra il costo del gas e quello della luce non è ancora stato introdotto. Di questo e di tutti gli altri temi legati alla crisi energetica Giorgia Meloni parlerà giovedì prossimo a Bruxelles con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel e con la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola. Colloqui conoscitivi, certo, ma la premier italiana si aspetta anche sostanza.
In primis, una spinta perché si realizzi un fondo europeo, finanziato con l’emissione di titoli di debito comuni garantiti dagli Stati, sul modello dello Sure varato nel 2020 dopo l’emergenza Covid. E ancora una volta l’Italia, la Francia e gli altri Paesi che sostengono il progetto dovranno vedersela con l’ostinata Germania del cancelliere Olaf Scholz. Ma, dicono fonti vicinissime a Palazzo Chigi, Meloni, d’accordo con Macron, non ha alcuna intenzione di cedere al sovranismo tedesco.