Ricercatore in laboratorio osserva campioni in provette, esplorando la carne coltivata, rappresentando l'innovazione scientifica.

Carne coltivata, l’Ue boccia il divieto ungherese

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La decisione spetta all’Unione europea; con questa motivazione Bruxelles boccia senza appello il divieto alla commercializzazione della carne coltivata varato dall’Ungheria.

Budapest voleva bloccare la produzione e la vendita di carne ottenuta in laboratorio, in via preventiva, poiché all’interno dell’Unione questi prodotti non possono ancora essere venduti, infatti, non è ancora stata concessa alcuna autorizzazione al commercio. Adesso l’Ungheria dovrà rinviare di sei mesi l’applicazione del disegno di legge e rispondere formalmente a Bruxelles.

La decisione Ue è importante perché definisce il no di Budapest, non soltanto “non necessario” ma anche “ingiustificato”. Infatti, in caso di approvazione dell’Autorità di sicurezza alimentare europea, l’Efsa, della commercializzazione di cibo prodotto in laboratorio, il disegno dei legge ungherese finirebbe con ostacolare l’applicazione di tale decisione in modo armonico.

Gli occhi sono adesso puntati sull’Italia che nel 2024 ha approvato un disegno di legge che proibisce la produzione e commercializzazione di carne coltivata ma che è stato notificato all’Unione dopo essere stato approvato, violando la procedura, e per questo è stato archiviato dalla Commissione europea.
L’Associazione Coscioni chiede adesso al governo italiano di abrogare la legge anti carne coltivata che pur essendo inapplicabile rimane al momento vigente.

Intanto in Francia è stata presentata la prima richiesta di autorizzazione per la commercializzazione del foie gras creato in laboratorio. A farlo è stata la start up francese Gourmey che vorrebbe realizzare un foie gras derivante da agricoltura cellulare.

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