Carabinieri, presentato il calendario CITES 2025 dedicato al Sud America

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Presentato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma il Calendario CITES 2025, realizzato dal Raggruppamento Carabinieri CITES del Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità (Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri).

Dodici scatti, uno per ogni mese dell’anno. Ognuno dei quali dedicato ad una specie in via d’estinzione tutelata dalla Convenzione di Washington.

Un viaggio alla scoperta del Sud America, il subcontinente americano che ospita la più grande foresta tropicale del pianeta.

Ogni specie del Calendario è associata ad una particolare regione geografica e ogni scatto è accompagnato da peculiarità, curiosità e da spunti di riflessione e di sensibilizzazione sulle criticità legate alle azioni dell’uomo, sempre più impattanti.

Questa edizione del calendario è dedicata alla figura di Charles Darwin ed alla modernità della sua opera scientifica a 190 anni dal suo arrivo in Sud America e dal suo approdo alle Isole dell’Arcipelago delle Galapagos.

“È un continente ‘Culla della Civiltà’, le culture precolombiane, il viaggio di Darwin alle Galapagos dove nasce il concetto dell’evoluzione, come capacità di adattamento all’ambiente. È un viaggio che abbiamo intrapreso lo scorso anno con il calendario sull’Africa e – spiega il Gen. C.A. Andrea Rispoli, Comandante del CUFA – adesso siamo stati in America latina. È un viaggio che continua, però i valori che cerchiamo di valorizzare e cercare di infondere nella collettività sono sempre gli stessi e sono molto sentiti. La conservazione degli ecosistemi, della biodiversità, la tutela degli animali, perché sono tutti collegati al concetto di sostenibilità, che vuol dire che una generazione, indipendentemente dal continente di cui parliamo, deve vivere, prosperare e passare il testimone alla generazione che verrà, conservando le risorse e non danneggiandole per permettere alla nuova generazione di vivere al meglio questo pianeta che è sempre più una casa in comune”.

Nel calendario viene poi dato risalto alle quotidiane attività svolte dai Carabinieri CITES, relative al controllo, monitoraggio e gestione di procedimenti amministrativi che favoriscono il commercio legale, di straordinaria importanza per il comparto manifatturiero di fascia medio alta vero vanto del Made in Italy, nonché di contrasto ai reati che, di contro, determinano enormi guadagni illeciti da parte di vere e proprie consorterie criminali nazionali ed internazionali prive di scrupoli. Contrastare le attività illecite su una specie anche solamente sul territorio nazionale significa tutelarla a livello globale.

Il Calendario CITES dei Carabinieri vuole anche rappresentare uno straordinario strumento di sensibilizzazione del grande pubblico sui temi ambientali e di divulgazione della cultura della conservazione della biodiversità, anche al fine di promuovere una diffusa azione di educazione alla legalità ambientale con particolare riguardo alla popolazione scolastica.

La Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione (“Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora”), denominata in sigla C.I.T.E.S., è nata dall’esigenza di controllare il commercio degli animali e delle piante, considerato uno delle principali cause dell’estinzione di molte specie. Sono centinaia le specie animali e vegetali il cui commercio è vietato e altre decine di migliaia quelle regolamentate dalla CITES e dalla relativa normativa internazionale, dell’Unione europea e nazionale.

Grazie a questa convenzione sono protette molte specie di pappagalli, scimmie, rettili, cactus, orchidee e viene vietato il commercio di oggetti in avorio, gusci di tartaruga, animali impagliati, pelli di felini e molti altri esemplari.

La Convenzione è entrata in vigore in Italia nel 1980 e il servizio Cites  è affidato a diversi Ministeri: Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Ministero dello sviluppo economico e Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, mentre su tutto il territorio nazionale sono dislocati oltre 50 uffici che rilasciano apposite certificazioni per la riesportazione ed il commercio delle specie tutelate dalla Convenzione.

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