Questa volta il caso di caporalato è stato scoperto nel lodigiano. Evasi 3 milioni di euro di evasione fiscale
Erano costretti a lavorare fino a 17 ore al giorno; 512 ore al mese (contro il massimo di 169 ore dichiarate al fisco), il tutto senza ferie, permessi lavoratovi o riposo.
L’inchiesta della Guardia di Finanza di Lodi, partita da una segnalazione dell’INPS, ha verificato come più di mille lavoratori, tutti di origine africana o asiatica, erano così sistematicamente sfruttati nelle campagne lombarde del lodigiano da un imprenditore che impiegava manodopera per la raccolta e la coltivazione di ortaggi.
#GDF #Lodi scoperti oltre 1000 lavoratori a nero e un’evasione contributiva e fiscale di circa 3 milioni di euro. Eseguita misura cautelare personale nei confronti del rappresentante legale di un’azienda agricola per caporalato.#NoiconVoi#nellaTradizioneilFuturo pic.twitter.com/1EXC7FD6Gy
— Guardia di Finanza (@GDF) August 22, 2024
Un vero e proprio caso di caporalato in cui il datore di lavoro tratteneva una quota dello stipendio in cambio di un capannone in cui dormire su un giaciglio di fortuna. I lavoratori erano impiegati con queste modalità dal 2017 senza che venissero dichiarate le ore lavorative in eccesso che sono state stimate equivalenti a 3 milioni di evasione contributiva e fiscale. All’imprenditore è stato imposto il divieto di esercizio dell’attività di impresa per un anno per sfruttamento della manodopera.