A lanciarlo sono Piergiorgio Benvenuti, presidente nazionale di Ecoitaliasolidale, e Cinzia Caruso, responsabile del Dipartimento Salute e Sicurezza degli animali del Movimento Ecologista.
Mancano pochi giorni a Capodanno, ma Roma non si è ancora dotata di un’ordinanza che vieti i botti. Nocivi sia per gli animali, che possono soffrire tantissimo per le conseguenze dei forti rumori, sia per l’ambiente. Anche per questo, al sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, arriva un appello a firmare quanto prima l’ordinanza.
L’appello a Gualtieri
A lanciarlo sono Piergiorgio Benvenuti, presidente nazionale di Ecoitaliasolidale, e Cinzia Caruso, responsabile del Diaprtimento Salute e sicurezza degli animali del Movimento Ecologista. All’appello si sono uniti anche Ennio La Malfa, responsabile scientifico di Ecoitaliasolidale, e Giuliana Salce, campionessa del mondo di marcia. “Mentre coloro che intendono utilizzare i botti hanno già provveduto o stanno provvedendo all’acquisto, a cinque giorni da Capodanno non ci sono notizie dell’ordinanza” – si legge nell’appello inviato a Roberto Gualtieri – “Chiediamo al sindaco di divlugarla immediatamente per non fare come negli scorsi anni, quando fu divulgata proprio all’ultimo, fuori tempo massimo“.
Il dramma degli animali
“Lo scorso anno, a Roma, il divieto era stato disposto il 29 dicembre e si è avuta la notizia solo il giorno dopo, alla vigilia della notte di San Silvestro. Vengono ancora in mente le terribili immagini dei volatili deceduti su strade e marciapiedi al centro di Roma, immagini che hanno fatto il giro del mondo” – si legge ancora nell’appello – “Alcune stime sostengono che nel nostro Paese, a ogni Capodanno, oltre 5.000 animali muoiano a causa dei botti. Per l’80% sono animali selvatici, soprattutto uccelli spaventati o disorientati, ma anche animali domestici: cani e gatti hanno un udito infinitamente più sviluppato del nostro, per loro ogni tipo di rumore o esplosione è fonte di stress e disorientamento, e può causare anche la morte“.
Il nodo controlli
L’appello a Roberto Gualtieri, chiamato a firmare l’ordinanza anti botti di Capodanno, potrebbe non bastare. I divieti, infatti, potrebbero non essere sufficienti se non accompagnati da controlli capillari in tutto il territorio comunale. E proprio questo è il vero nodo della questione. Ma è anche vero che, in questi casi, l’efficacia di un’ordinanza dipende anche dalla sua tempestività. E non c’è solo la questione relativa alla sicurezza degli animali: a essere coinvolto è tutto l’ambiente, uomo compreso.
L’impatto sulla salute umana
“L’utilizzo dei botti può raddoppiare il livello di polveri sottili PM10, con rischi per la salute dei cittadini e in particolare di chi soffre di asma e patologie respiratorie. Nell’aria si sprigionano, con le esplosioni pirotecniche, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, cromo e piombo” – si legge ancora nell’appello – “Uno studio della Cewep (Confederation of european waste-to-energy plants) del 2005 aveva calcolato che, solo a Napoli, i fuochi d’artificio avevano generato una quantità di diossina pari a quella prodotta in un anno da 120 inceneritori“.