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Cantine Volpi, storica realtà piemontese pioniera nella produzione del biologico

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“Trattare un vigneto in biologico sicuramente espone a rischi maggiori in caso di annate difficili ma negli ultimi anni le nuove scoperte, rendono relativamente più semplice andare incontro ad a soluzioni più rispettose per l’ambiente”. Intervista a Carlo e Marco Volpi delle Cantinte Volpi.

Cantine Volpi nasce a Tortona nel 1914, in provincia di Alessandria. Da allora, attraverso cinque generazioni è protagonista di una continua evoluzione che l’ha portata ad essere una realtà di riferimento del settore enologico piemontese, autentica espressione del territorio dei Colli Tortonesi.

“Abbiamo iniziato a trattare vini biologici alla fine degli anni novanta, siamo stati tra i precursori del biologico ma non ci eravamo mai messi in discussione personalmente con le nostre vigne. –  racconta a TeleAmbiente Carlo Volpi, titolare dell’azienda Cantine Volpi, presente alla 54esima edizione del Vinitaly –  Abbiamo acquistato un’azienda agricola nel 2002, La Zerba, a Volpedo, e da lì abbiamo iniziato a produrre uva e ad impiantare soprattutto Timorasso, un vitigno autoctono della nostra zona, scomparso tra gli anni ottanta e novanta che poi è stato ripreso”.

 

 

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“Nel 2003 abbiamo piantato la prima vigna di Timorasso lavorando con la coltivazione convenzionale, perché volevamo capire le difficoltà e le criticità del territorio e di questo tipo di vitigno. Nel 2014 abbiamo fatto la prima conduzione dei vigneti in biologico, un’annata molto complessa. Dopo tre anni di conversione siamo arrivati al vino biologico. Un percorso intrapreso per rispettare al massimo il territorio e per avere un prodotto che abbia il minor impatto possibile sulle nostre colline”, conclude Carlo Volpi

Vino biologico e qualità

“Ci sono voluti molti anni. Siamo partiti prima commerciando vini biologici e trattando vini in cantina biologici, poi ci siamo approcciati al vigneto, nel 2014 appunto.  – racconta il figlio, Marco VolpiDa lì in poi abbiamo continuato. Siamo stati aiutati in questo percorso da tutto ciò che sta succedendo nel mondo, anche dal cambiamento climatico. Dal 2015 in poi, abbiamo avuto delle estati molto calde, con poca umidità e poca acqua, tutte relativamente simili tra loro. Questo ci ha aiutato molto nel trattamento biologico, permettendoci di evitare l’uso di fitofarmaci e prodotti chimici dannosi per l’ambiente e per tutto l’ecosistema che gira intorno al vigneto”.

“È stata una scelta fatta con convinzione e maturata con l’esperienza che ci ha portato ad avere due prodotti, forse i più rappresentativi che abbiamo dei nostri colli tortonesi: il Timorasso, un vitigno quasi perso e ora tornato in voga e il Barbera, anche questo un vitigno principe del Piemonte. Nella nostra declinazione in Barbera superiore questi due vini rappresentano bene il territorio da cui provengono, e la nostra scelta di andare in biologico”.

Sostenibilità economica e vino biologico

Trattare un vigneto in biologico sicuramente espone a rischi maggiori in caso di annate difficili, ma devo dire che negli ultimi anni le nuove scoperte, che cambiano di anno in anno, rendono relativamente più semplice anche andare incontro ad una soluzione simile, che di sicuro è più rispettosa per l’ambiente, per tutti noi e più sostenibile nel corso degli anni“, ci spiega Marco.

“Negli ultimi anni c’è stata un’attenzione maggiore al biologico. Inizialmente abbiamo trovato una sensibilità maggiore all’estero: Germania, Svizzera, Inghilterra hanno anticipato un po’ questa tendenza. Oggi anche l’Italia si è allineata a questa esigenza. – ci conferma Carlo Volpi –  Siamo stati aiutati, nel caso del Barbera, anche dagli agricoltori che hanno piantato la vigna settant’anni fa. Noi stiamo raccogliendo oggi i frutti piantati e pensati decine di anni fa, ed è una cosa che troviamo straordinaria”.

Cantine Volpi ha ricevuto il Premio “Miglior Vino Organico” assegnato al Derthona Timorasso “La Zerba” annata 2020 con 96 punti dalla guida 5StarWines&Wine Without Walls 2023 di Vinitaly.

“Per il premio, sinceramente non ce lo aspettavamo. Arrivare a prendere il primo premio ci ha dato una soddisfazione, quasi un’incredulità, straordinaria“, conclude Carlo Volpi.

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