“Facciamo entrare cani e gatti in Senato”. Questa l’apertura di Ignazio La Russa rilanciata in occasione della Giornata nazionale degli animali.
Il Presidente del Senato ha adottato quella che è una vecchia battaglia della ex deputata di FI Michela Brambilla oggi sostenuta dalla senatrice Micaela Biancofiore di Noi Moderati.
L’idea è di consentire l’ingresso degli amici a quattro zampe negli uffici personali dei senatori. Non in aula.
Se è vero che molti animali sono diventati celebri per la loro frequentazione del mondo politico; il cane Bo di Obama alla Casa Bianca, i gatti onnipresenti a Downing Street, o ancora il barboncino Dudù ad Arcore, non esiste in Europa una norma che consenta agli animali domestici di entrare nelle sedi parlamentari.
Non sono infatti mancate le polemiche. Calenda ha chiosato ironico: “Finalmente le riforme che aspettavamo! L’Italia è salva”. “Pensassero a non far abbattere gli animali nelle foreste invece di proporre queste cose” il commento di Angelo Bonelli di Avs. Ma le critiche sono arrivate anche da destra. La deputata Laura Ravetto della Lega ha commentato: “Trovo davvero curioso (eufemismo) che siamo qua a discutere di far entrare cani e gatti in Parlamento ed io come madre non posso farci entrare mia figlia di cinque anni se per caso la babysitter è malata”. Finalmente le riforme che aspettavamo! L’Italia è salva. pic.twitter.com/hmx1zzPh7h
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) October 4, 2024