Canapa. Una bioplastica nata dall’unione degli scarti vegetali, tra cui la canapa, più resistente e leggera.
E’ la rivoluzione di Kanèsis, una start up siciliana promotrice dell’economia circolare, che dopo anni di ricerca e sperimentazione, ha preso vita nel 2015 dall’idea di Giovanni Milazzo e Antonio Caruso.
Il suo nome nasce dall’unione di canapa e kinesis (“movimento” in greco) e ha l’obiettivo di diffondere in Sicilia l’innovazione, nel rispetto di un modello di economia circolare e sostenibilità.
Secondo la filosofia di Kanèsis, i materiali petrolchimici possono essere sostituiti senza problemi con composti di origine vegetale, addizionandoli al Pla, l’Acido Polilattico (la bioplastica più usata al mondo)
I due giovani fondatori, si sono ispirati ai principi della chemiurgia, il ramo dell’industria e della chimica applicata che si occupa della preparazione di prodotti industriali esclusivamente da materie prime agricole e naturali, facendo così uso solo di risorse rinnovabili.
Aggiungendo poi eccedenze agricole a matrici vegetali esistenti si può conferire ai termoplastici proprietà innovative, trasformando gli avanzi in materie funzionali alle esigenze degli impianti moderni.
Ma soprattutto, avviando così una ristrutturazione del sistema di approvvigionamento industriale.
Le biomasse agricole sono una scelta vantaggiosa sia per le aziende che l’acquistano, in quanto offrono un costo ridotto e migliori proprietà meccaniche rispettando l’ambiente, sia per le filiere che ricavano profitto dallo smantellamento di biomasse di scarto.
Le industrie potranno quindi abbandonare i materiali plastici e disporre di materie prime ottenute in modo sostenibile ad un prezzo di mercato concorrenziale, dal momento che parte di esse derivano dagli scarti delle filiere agricole.
Dopo diversi tentativi, Kanèsis è arrivata a sviluppare Hempbioplastic (Hpb), un biocomposto ottenuto dall’unione di due materiali il Pla (che deriva da risorse biologiche rinnovabili come l’amido di mais e la canna da zucchero) e il canapulo (la parte interna dello stelo della pianta di canapa), che ha proprietà chimico-fisiche e meccaniche migliorative rispetto all’Acido polilattico di partenza.
Hempbioplastic è più resistente del 30 per cento rispetto all’acido polilattico e pesa il 20 per cento in meno.
Ma non è tutto, il filamento Hbp risulta essere adatto alla tecnica di Fused deposition modelling (Fdm), la tecnologia di produzione di cui si avvale la stampa 3d.
Tra i primi progetti realizzati utilizzando questa tipologia di stampa, un modello di occhiali quasi interamente in bioplastica a base di canapa, che ha permesso alla startup di lanciare nel 2016 una campagna di crowdfunding sulla piattaforma online Kickstarted.
Oggi, Kanèsis opera in diversi settori, dalla tecnologia per l’agricoltura all’imballaggio.
L’innovativa start up siciliana progetta e realizza materiali termoplastici su richiesta del cliente che può inviare la scheda tecnica del materiale di origine petrolchimica che vuole sostituire per verificare la fattibilità di un composito equivalente di origine naturale.
La startup sviluppa i prototipi che i modellatori studiano a partire dalle richieste collaborando con studi di architettura e di design.