Cambiamento climatico. Scopriamo oggi il talento dell’austriaco Alper Dostal, artefice di “Hot Art Exhibition”, progetto d’arte digitale che mostra gli ipotetici effetti del riscaldamento globale sui capolavori più famosi, inevitabilmente destinati a sciogliersi a causa delle temperature sempre più elevate.
La questione climatica è un tema attuale ed estremamente preoccupante. Il clima “impazzito” degli ultimi anni è l’elemento più tangibile dell’effetto dell’inquinamento provocato dall’uomo e il crescente effetto serra sta dando vita a stagioni dalle temperature più alte rispetto alla media di alcuni anni fa. Ognuno di noi non dovrebbe semplicemente prenderne atto, ma cercare di adattare le proprie abitudini quotidiane e private tenendo in considerazione che il pianeta ha bisogno del contributo di tutti. Molti artisti stanno prendendo posizione in merito, sfruttando la propria creatività e il proprio lavoro per lanciare un messaggio: il surriscaldamento globale è incontestabile e devastante per il nostro pianeta e per noi che lo abitiamo. Uno di loro è Alper Dostal, che con il suo progetto “Hot Art Exhibition” spinge a riflettere su questa tematica.
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Alper Dostal (qui il suo sito), artista e multidisciplinary designer viennese, tratta il tema del riscaldamento globale con un certa ironia, mettendo in scena il peggior incubo di qualunque gallerista o amante dell’arte. Immaginate come se fosse improvvisamente mancata l’aria condizionata in una torrida estate figlia del cambiamento climatico, cosa potrebbe succedere ai quadri in esposizione? Dostal ce lo mostra con una serie di rappresentazioni tridimensionali atrocemente realistiche, in cui i grandi capolavori dell’arte sono colti nell’atto di sciogliersi sui pavimenti dei musei in cui sono conservati come neve al sole.
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Di seguito alcune immagini del progetto: