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Sorpresa, la destra scopre il cambiamento climatico

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Gli effetti devastanti della crisi del clima iniziano a far maturare una certa consapevolezza anche tra gli esponenti più autorevoli. Come Luca Zaia, che spiega: “Non possiamo lasciare i giovani da soli nella lotta per l’ambiente”.

Inutile girarci intorno: una parte del centro-destra strizza l’occhio ai negazionisti del cambiamento climatico. Lo dimostra anche l’intransigenza della propaganda social di diversi esponenti, locali e nazionali, dei partiti che compongono la maggioranza di governo. I moniti di scienziati e attivisti, infatti, sono spesso accolti con diffidenza o con ostilità. C’è chi nega il cambiamento climatico ‘tout-court’, chi lo riconosce ma respinge l’ipotesi che sia causato dall’azione dell’uomo e chi invece è consapevole del problema ma rifiuta le soluzioni proposte a livello politico, specialmente comunitario, come il Green Deal Ue o il Fit for 55.

Qualcosa, però, sta cambiando. E non parliamo solo del clima. Gli effetti devastanti sono fin troppo tangibili in questi giorni, con l’Italia divisa a metà: fenomeni meteorologici estremi al Nord, ondate di calore e incendi al Centro-Sud. I danni sono incalcolabili, ci sono purtroppo vittime e non mancano i disagi, come ad esempio a Catania, dove interi quartieri sono senza acqua e senza elettricità da giorni. Ora che il cambiamento climatico è evidente, anche nel centro-destra italiano c’è chi inizia a prendere consapevolezza del problema.

Zaia: “Con i giovani per il clima”

In tal senso, il primo sostenitore della lotta al cambiamento climatico nel centro-destra è Luca Zaia. Il presidente leghista del Veneto, Regione che negli ultimi anni (e anche negli ultimi giorni) è stata devastata da fenomeni estremi di ogni tipo, in un’intervista a La Repubblica, se la prende proprio con i negazionisti climatici. “Non condivido il negazionismo, non abbiamo rispettato l’ambiente e ora questo problema tocca da vicino il nostro modello sociale ed economico. Se ti va bene, grandinate come quelle di questi giorni ti rovinano la macchina, se ti va peggio ti compromettono un’attività economica oppure finisci in ospedale” – le parole di Luca Zaia – “Il negazionismo mi fa paura, si rischia di generare alibi. Non possiamo far finta di nulla, al di là dello scontro ideologico servono soluzioni. Investimenti culturali e transizione energetica, per vincere questa sfida serve un movimento ampio, che vada oltre gli steccati politici“.
Luca Zaia mostra anche vicinanza ai giovani attivisti per il clima. “Non possiamo lasciare soli i ragazzi a combattere per l’ambiente. Greta Thunberg non è condivisibile per il suo approccio ma sui cambiamenti climatici non possiamo scontrarci” – il punto del ‘governatore’ del Veneto – “L’effetto del cambiamento climatico, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti. Gli eventi particolari di questa estate rischiano di diventare consuetudine. Credo che il cambiamento climatico sia nell’ordine delle cose, non esiste immobilità nel clima: i dinosauri scomparsi, i fossili marini in montagna, l’innalzamento della crosta terrestre. Non sono uno scienziato, ma questi sono dati oggettivi. E l’uomo sta premendo sull’acceleratore“.

Musumeci: “Siamo fermi, continueremo a piangere morti”

Anche Nello Musumeci, ministro e senatore di Fratelli d’Italia, è tra le voci emergenti nel centro-destra che diventa consapevole del cambiamento climatico. E lo ha spiegato in un’intervista a La Stampa. “Il mondo e il clima stanno cambiando e noi restiamo fermi, così continueremo a piangere i morti e ad assistere inermi alla devastazione del nostro territorio. Che per sua natura è fragile e vulnerabile. La verità è che ci ostiniamo a non capire che nulla è più come prima” – ha spiegato il ministro per la Protezione civile – “Gli incendi estivi ci sono sempre stati ma non c’è mai stata una programmazione strutturale a livello nazionale, qualche domanda dovremmo farcela. Quello che avviene nel Nord e nel Sud sono le due facce della stessa medaglia che si chiama: tropicalizzazione“.
Nello Musumeci ha poi aggiunto: “Gli effetti innegabili di ciò che sta accadendo non dipendono solo dal cambiamento climatico. Ma anche dalla mancata manutenzione, dall’assenza di pianificazione e programmazione e non ultima, la scarsa attenzione e responsabilità del cittadino“.

Rixi: “Iter legislativi più veloci di fronte alle emergenze”

C’è poi un altro leghista, Edoardo Rixi, ad affrontare il tema del cambiamento climatico. Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha auspicato un cambio di passo a livello legislativo di fronte all’emergenza climatica. “I cambiamenti climatici e l’aumento di fenomeni come quelli che abbiamo visto negli ultimi cinque anni stanno cambiando le prassi parlamentari. Credo che nei prossimi anni dovremo adeguare il nostro sistema legislativo a mettere degli automatismi nelle richieste di aiuto da parte dei territori” – ha spiegato Rixi ad Agorà Estate su Rai 3 – “Anche le procedure ordinarie, come la concessione di emergenza tramite il Consiglio dei ministri e lo stanziamento e l’erogazione dei fondi, presuppongono passaggi burocratici che dilatano i tempi per ottenere le risorse“.

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