Un percorso accademico breve dedicato ai professionisti dei media sulle tematiche del cambiamento climatico.
È stato presentato dall’Università Telematica Internazionale Uninettuno, presso il centro Esperienza Europa – David Sassoli a Roma, Reporting Climate Change – Microcredentials for International Journalist, il nuovo programma internazionale, in collaborazione con COPEAM – Conferenza permanente dell’Audiovisivo del Mediterraneo e il sostegno del Ministero dell’Università e della Ricerca.
“Stiamo facendo un lavoro per formare e far acquisire conoscenze scientifiche anche ai bambini delle scuole elementari, medie e dell’università. – spiega a TeleAmbiente Maria Amato Garito, rettore Università Uninettuno – Da lì nasce una riflessione scientifica e non solo slogan, qual è il cambiamento e di come si deve preparare l’umanità“.
Oltre ai dati e alle statistiche sul cambiamento climatico, è necessario ricorrere a un nuovo storytelling, ad un narrazione più coinvolgente, per arrivare ad un pubblico più ampio. Il corso è stato presentato, per la prima volta, l’8 dicembre scorso alla Cop28 di Dubai. Il progetto a partire da questa edizione 2024 rilascerà crediti universitari “ai giornalisti dell’audiovisivo per rafforzare le loro capacità di informare sul cambiamento climatico“.
Con Reporting climate change, inoltre, “gli operatori dei media pubblici dell’area del Mediterraneo allargato, compresi Medio Oriente e Nord Africa” possono “accedere a un percorso formativo accademico internazionale” che ha il fine “di certificare le loro competenze professionali sulle tematiche del riscaldamento globale attraverso lezioni mirate“.
Si tratta di un percorso accademico creato con l’obiettivo di fornire competenze necessarie per una più attenta copertura mediatica delle tematiche legate al cambiamento climatico.
“Si è creato purtroppo un clima molto ideologico su queste questioni legate all’ambiente, con delle forze politiche negazioniste che a Bruxelles o Strasburgo affermano che è tutta un’invenzione. – afferma Barbara Covassi, Europarlamentare – Commissione Industria, Ricerca, Energia – Dobbiamo riportare un po’ di ragionevolezza e concretezza, ma anche non smettere di lavorare per un futuro più verde e sostenibile per tutti”.
“La conoscenza scientifica è la base di tutto, ma non possiamo chiedere ad 8 miliari di umani, quanti siamo oggi, di conoscere, ad esempio, i documenti dell’IPCC. – spiega Francesco Rutelli, presidente ESGR e rappresentante BEI, presente all’evento – Ma possiamo dire di capire quali sono le sfide, attraverso un’informazione che spieghi come possiamo creare delle soluzioni? Quali sono i benefici?”
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