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Cambiamenti climatici, Bellanova: “Combatterli piantando alberi”

Cambiamenti climatici. Un segnale per dimostrare, ancora una volta, che contro i cambiamenti climatici servono azioni concrete. Il Ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, ha messo a dimora, nell’aiuola di fronte al Ministero in Via XX settembre, un leccio, una pianta resistente e che si adatta bene anche agli ambienti urbani.

“Piantare quest’albero al Ministero significa dire qualcosa di molto preciso – ha detto il Ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova – piantare alberi nelle città in un intreccio con i boschi esistenti è importante perché consente di concorrere a contrastare in modo efficace la crisi climatica rinaturalizzando intere porzioni di territorio abbandonato e trascurato; creare veri e propri boschi urbani, connetterli con i boschi delle nostre aree interne, curarli tutti secondo i principi della gestione forestale sostenibile è un imperativo etico ineludibile”.

Teresa Bellanova, ha messo a dimora, nell’aiuola di fronte al Ministero in Via XX settembre, un leccio, una pianta resistente e che si adatta bene anche agli ambienti urbani. Presenti anche Stefano Mancuso, Scienziato e Direttore LINV, Carlo Petrini, presidente Slow Food e Domenico Pompili Vesco di Rieti, promotori dell’appello “Un albero in più” che vuole piantare 60 milioni di alberi in tutta Italia per a contrastare in modo efficace la crisi climatica.

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“Il rapporto dell’Intergovernmental panel on climate change – prosegue Bellanova – ci dice come, ben oltre gli attuali 5,5 miliardi di ettari di boschi, il pianeta avrebbe bisogno di un miliardo di ettari in più di foreste. Ne avrebbe bisogno il pianeta e di certo ne ha bisogno il nostro Paese, che pure vede coperto da boschi quasi il 40% del suo territorio. Dinanzi a quanto di drammatico sta accadendo in questi giorni con frane, smottamenti, alluvioni, dissesto idrogeologico, colture danneggiate, io voglio ribadire che la gestione forestale e l’agricoltura sostenibili rappresentano una straordinaria leva di tutela e cura del territorio e anche di ritessitura del paesaggio. Ed è una risposta alla crisi climatica. Se piantare alberi nelle aree che ne sono prive fa parte delle azioni concrete per far fronte al riscaldamento globale, è altrettanto importante avere cura delle zone interne, contrastando l’abbandono e lo spopolamento, sostenendo e rafforzando la selvicoltura e l’agricoltura sostenibili e di qualità. Un settore economico rilevante che mentre produce ha cura della terra e della salute delle persone. Oggi lo affermiamo come valore, anche con questo gesto simbolico”.

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Perché servono le foreste urbane?

Un albero, da solo, assorbe fino a 20 kg di CO2 all’anno. Gli alberi infatti sono sottrattori naturali di anidride carbonica, considerata la principale causa dell’aumento dei gas serra nell’atmosfera terrestre e quindi dell’innalzamento delle temperature. Gli alberi che troviamo nelle nostre città possono raffreddare la temperatura dell’aria dai 2° agli 8°C, riducendo l’utilizzo del condizionatore del 30% e facendo risparmiare dal 20% al 50% sui costi per il riscaldamento.

Come se questo non fosse abbastanza, gli alberi incrementano la permeabilità dei terreni, evitando dissesti idrogeologici, e forniscono cibo agli animali, favorendo la biodiversità. Piantare alberi è la principale soluzione che abbiamo oggi a disposizione per far fronte al riscaldamento globale, per questa ragione, con il decreto clima il Governo ha stanziato 30 milioni di euro per la creazione di foreste urbane.