Un chiaro esempio di come la bulimia costruttiva sia estremamente dannosa: i movimenti franosi erano noti da tempo, anche quando la zona non era edificata, e le alluvioni dello scorso inverno hanno fatto il resto.
Se la bulimia costruttiva si unisce al dissesto idrogeologico, il disastro è servito anche quando sarebbe stato tranquillamente evitabile. E lo dimostra chiaramente l’esempio del Rancho Palos Verdes, complesso residenziale di lusso nel Sud della California, a circa 60 chilometri da Los Angeles. La zona è stata colpita da una lunga serie di frane, che hanno distrutto ville lussuose, causato blackout e costretto all’evacuazione di migliaia di persone. Tuttavia, nonostante lo stato d’emergenza dichiarato dal governatore Gavin Newsom, molti abitanti si rifiutano di lasciare le loro case a picco sulle coste.
Il problema, tra l’altro, è noto sin dagli anni ’50 e poteva essere evitato, semplicemente non costruendo su quella zona. Invece, tanti edifici residenziali di lusso sono stati costruiti su un complesso di frane in lento movimento. Un problema considerato minore, dal momento che le maggiori ripercussioni si erano avute solo sulle strade che periodicamente venivano sistemate. Ora, però, le frane hanno aumentato la frequenza e l’intensità dopo piogge intense e alluvioni che hanno caratterizzato lo scorso inverno in California.
Se fino a pochi anni fa frane e smottamenti interessavano il terreno spostandolo di pochi centimetri all’anno, negli ultimi mesi lo spostamento del terreno ha raggiunto circa 30 centimetri a settimana. Oltre a danneggiare le case, molte delle quali risultate inagibili, le frane hanno colpito anche le infrastrutture, come le condotte del gas e dell’acqua, le fognature e i tralicci, e sono scattate delle interruzioni di corrente elettrica per evitare conseguenze peggiori. Non proprio il massimo in un momento in cui la California sta affrontando una non trascurabile ondata di calore.
La Contea di Los Angeles ha già stanziato cinque milioni di dollari per l’emergenza, ma si attendono nuovi fondi anche da parte del Governatorato della California e del governo federale. Una situazione in continua evoluzione, ma è molto più probabile attendersi un peggioramento che una soluzione: la terra continua a spostarsi a ritmi mai visti prima, causando ogni volta nuovi danni, e la situazione appare difficilmente reversibile. L’unico modo per evitare un problema simile, in una terra geologicamente fragile e instabile, sarebbe stato non costruire. Ormai, però, è troppo tardi.