Le acque derivanti dai processi di produzione, contenenti sostanze chimiche pericolose, non venivano smistate al depuratore ma sversate direttamente nel collettore fognario. Il vicepresidente della Camera dei deputati, Sergio Costa: “Ottimo lavoro, ma serve più prevenzione rispetto alla repressione di questi reati”.
Non si arresta l’inquinamento nei Regi Lagni, il sistema di canali artificiali di epoca borbonica che attraversano le province di Napoli e Caserta. Lo dimostra un’operazione dei Carabinieri del gruppo Forestale di Napoli, che su disposizione della Procura di Napoli Nord hanno sequestrato l’impianto di una società che produce composti chimici, detergenti e materiali cosmetici, nell’area industriale di Caivano (Napoli).
I Carabinieri Forestali, insieme ai tecnici di Arpa Campania (Arpac), hanno effettuato varie indagini, scoprendo che le acque reflue derivanti dalla produzione industriale venivano sversate non in appositi depuratori, bensì direttamente nel collettore fognario di zona e da lì ai Regi Lagni. Oltre al sequestro, per l’azienda sarà nominato un amministratore giudiziario, incaricato di garantire la continuità produttiva ma soprattutto di renderla compatibile con le normative ambientali vigenti.
“Intanto facciamo un plauso, mi permetto di dire visto che sono stato il loro comandante per vari anni, ai colleghi dei Carabinieri Forestali, perché hanno fatto un’operazione importante. È però in linea con tante operazioni ordinarie, anche quelle meno conosciute, che fanno parte del cosiddetto quotidiano. Questa costellazione di operazioni ci dà come elemento di base la considerazione che si continua a inquinare. Non possiamo lasciare alle forze di polizia, nel caso di specie ai carabinieri, l’attività che avviene quando il reato si è già compiuto, determinando già l’inquinamento, con nefaste conseguenze sull’ambiente e sulla salute dei cittadini” – ha spiegato a TeleAmbiente Sergio Costa, vicepresidente della Camera dei deputati e già ministro dell’Ambiente, generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri e comandante regionale dei Carabinieri Forestali della Campania – “Noi dobbiamo arrivare sui controlli preventivi, e i controlli preventivi spettano non alle forze di polizia, ma agli organi amministrativi. Io concedo autorizzazioni fatte bene, ma nello stesso tempo esercito il potere di controllo comunale e il potere di controllo regionale: mi faccio vedere nelle aziende con una certa continuità, diciamo ogni 10 o 15 giorni. Tutto questo determina una prevenzione chiara e inequivoca, ma anche pone in luce chi non delinque mai, gli imprenditori onesti che sono oltre il 99%. E chi magari sta pensando di delinquere, di fronte all’attività di controllo ci ripensa proprio per via dei controlli. E poi ci sono i classici criminali, i classici ecodelinquenti, che vanno poi puniti con le attività di polizia propria, in questo caso, dei carabinieri. Questo è il meccanismo che, secondo me, dovremmo porre sul territorio, e non solo in Campania, ma in tutta Italia. Questo dà garanzie non solo alla pubblica amministrazione, ma anche al cittadino, e consente alle forze di polizia di concentrarsi sui veri ecodelinquenti. Il resto deve essere legato al mondo delle ispezioni e dei controlli preventivi“.
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