Cadmio. 5 milioni di persone a rischio.
Il Cadmio. Un elemento chimico presente sul nostro pianeta, relativamente raro nella crosta terreste ed in quantità limitata in alcune zone (le miniere), ma che a causa del suo impiego nell’ambito industriale è diventato piuttosto presente nel terreno.
Questa caratteristica lo ha reso presente in quasi tutto il nostro pianeta.
Il cadmio infatti viene spostato facilmente dalle piogge che lo portano all’interno delle falde sotterranee che poi finiscono in mare.
A differenza del mercurio, questo elemento non rimane solo nel mare: viene assorbito dalle piante, che poi fanno concime alle altre.
Il cadmio torna così sulla terra attraverso la catena alimentare animale.
In particolare, si trova nei prodotti vegetali che lo assorbono a causa della somiglianza con lo zinco (indispensabile per la sopravvivenza delle specie vegetali) per struttura atomica e per somiglianza.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’acqua è sicura: nonostante il cadmio sia idrosolubile (per cui la concentrazione in acqua è molto alta) la quantità di ioni liberi presenti nell’acqua, soprattutto dolce, legano il cadmio formando delle molecole che lo rendono diverso dallo zinco.
In questo modo, il nostro organismo non lo assorbe e questo rende sicura l’assunzione di acqua.
Questo elemento è tossico sia in forma acuta (che riguarda solo chi ci lavora a stretto contatto) sia in forma cronica a causa del suo accumulo nel fegato e nei reni della persona (che può provocare problemi irrisolvibili con il passare degli anni.
Presente principalmente in Asia, viene sempre più generato come sottoprodotto delle attività minerarie per l’estrazione di Zinco, del Piombo e del Rame, così come nella produzione di pesticidi e fertilizzanti.
Il cadmio, riporta il Rapporto sugli inquinanti ambientali, è stato inserito tra i contaminanti più pericolosi a livello ambientale.
Anche una minima quantità di cadmio infatti può avere un impatto molto grave sulla salute.
A causa dell’elevata tossicità, nel 2011 l’Unione europea ne ha proibito l’utilizzo per la produzione di gioielli, leghe e PVC.
Principali impieghi industriali del cadmio:
- pesticidi (principali responsabili di questo elemento nell’ambiente),
- nelle industrie in cui si lavorano i metalli,
- fino all’utilizzo in tutti gli elettrodomestici (soprattutto in quelli di qualche anno fa che venivano smaltiti illegalmente nell’ambiente)
- industria delle batterie
Alimenti ricchi di cadmio:
Secondo l’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, gli alimenti in cui si può trovare il maggiore quantitativo di cadmio sono principalmente i vegetali.
Tra questi:
- i cereali, che lo assorbono a causa del terreno in cui crescono
- alcune verdure come quelle a foglia larga
- le radici amilacee (sia radici che tuberi, in Italia solo le patate)
- noci e legumi
- alcuni tipi di carne
Un’alta concentrazione di cadmio la troviamo:
- nei molluschi marini
- alcuni tipi di funghi
- il cioccolato
Altra importantissima fonte di esposizione al cadmio, è il fumo, che da solo (sia nei fumatori sia in chi respira fumo passivo) contiene più cadmio di quello che si ingerisce dagli alimenti.
La causa di questa forte concentrazione è da ascriversi al tabacco, che è la pianta con cui si fabbricano le sigarette e che assorbe di per sé moltissimo cadmio.
Quando questo viene fumato, il cadmio in forma assorbibile finisce direttamente nei polmoni in cui in parte si deposita (costituendo un rischio importante per la formazione dei tumori), in parte viene assorbito nell’organismo contribuendo così all’accumulo.
Effetti sulla salute:
Il cadmio viene accumulato dall’organismo umano soprattutto nei reni e nel fegato. Un accumulo che tende a continuare per tutta la vita.
Nell’organismo esiste un sistema di detossificazione del cadmio, che tende a spingerlo nell’urina annullandone così gli effetti tossici, ma è una via piuttosto lenta e poco efficiente.
Se il cadmio rimane entro il range “di sicurezza” non provocherà mai problemi, se invece lo supera l’organismo non lo elimina, e così l’accumulo sarà più intenso e avverrà quindi una graduale intossicazione: per eliminare la metà del cadmio presente nell’organismo (tempo di dimezzamento) ci vogliono dai 18 ai 30 anni.
Se il cadmio supera nella corteccia renale un certo valore (200 ppm) iniziano i danni ai tubuli renali, che sono la base per il corretto funzionamento dei reni perché riassorbono le troppe sostanze filtrate dal glomerulo, la parte iniziale del rene.
A lungo andare il danno aumenta, fino ad arrivare alla situazione di insufficienza renale, situazione a cui non c’è cura salvo la dialisi o il trapianto.
Non solo: il cadmio è stato classificato dall’IARC come cancerogeno umano, azione che svolge soprattutto nei polmoni, dove rappresenta un grande rischio per lo sviluppo dei tumori.
Come evitare l’assunzione di cadmio:
Essendo il cadmio presente principalmente negli alimenti vegetali, l’alimentazione vegana e vegetariana rappresenta un fattore di rischio perché con questo tipo di dieta si eliminano la carne (che contiene meno cadmio rispetto ai vegetali) e alcuni prodotti di origine animale (formaggio, uova, latte, poveri di cadmio) che fanno aumentare il consumo di alimenti che, invece, sono ricchi di cadmio.
I vegetariani hanno un’esposizione quasi doppia rispetto agli “onnivori” al cadmio (5,4 ug/g a settimana contro 3 ug/Kg a settimana, secondo le stime).
Regola fondamentale: smettere di fumare. Eliminare le sigarette (e il fumo passivo) permette di ridurre in pochissimo tempo l’assunzione di cadmio.
I bambini sono più sensibili all’assorbimento, perché il loro metabolismo è meno efficiente rispetto a quello dell’adulto, e rappresentano, come i vegetariani, una categoria a rischio.
Per limitare l’assunzione di cadmio, bisogna quindi alternare l’alimentazione vegetale a quella di origine animale.
Studi hanno evidenziato come un particolare tipo di alimentazione aiuti a ridurre l’assorbimento di cadmio.
In particolare, si è studiato il rapporto cadmio/zinco: più zinco si assume con la dieta, meno viene assorbito il cadmio, per la questione della somiglianza.
Lo zinco infatti aumenta anche l’eliminazione del cadmio dall’organismo.
Quali sono gli elementi ricchi di zinco:
- ostriche
- granchio
- frutti di mare
- funghi
- fagioli
- pistacchi
- mandorle
- noci
- arachidi
- ceci
- quinoa
- miglio
- lenticchie
- anacardi
- pinoli
- semi di zucca
- semi di girasole
- semi di sesamo
- carne di manzo
- carne di pollo
- carne di agnello
- fegato
- uova
- latticini