Caccia, sventato l’attacco all’ISPRA

Il duro lavoro delle opposizioni ha permesso di bloccare la pdl Bruzzone che puntava a trasformare l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale in un ente sotto il diretto controllo del Ministero dell’Agricoltura, in modo da deregolamentare la caccia. Una battaglia vinta, ma la guerra sembra destinata a proseguire: il punto di Sergio Costa ed Eleonora Evi. 

Una importante battaglia vinta, ma la guerra prosegue: grazie ad un duro ostruzionismo portato avanti dal Movimento 5 Stelle e con l’appoggio di altre forze politiche di opposizione come Partito democratico e Alleanza Verdi-Sinistra, è stata bloccata per la seconda volta la proposta di legge Bruzzone che puntava a favorire la caccia, trasformando l’ISPRA da organo scientifico formalmente indipendente a ente sottoposto al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste.

L’obiettivo della proposta di legge era quello di assoggettare l’ISPRA, per arrivare ad una totale deregolamentazione dell’attività venatoria, ma grazie al lavoro compiuto nella Commissione Agricoltura della Camera, con oltre novemila emendamenti presentati, l’iter è stato sospeso fino a data da destinarsi.

Per affrontare l’argomento, è stata organizzata una conferenza stampa alla Camera dei deputati, con i saluti introduttivi di Sergio Costa, deputato del Movimento 5 Stelle, vicepresidente della Camera e già ministro dell’Ambiente. Successivamente, ci sono stati gli interventi di altri deputati: Alessandro Caramiello, capogruppo del M5S in Commissione Agricoltura; Eleonora Evi, deputata del Pd facente parte della Commissione Ambiente; Luana Zanella, deputata di Alleanza Verdi-Sinistra.

Dopo gli interventi dei rappresentanti politici e istituzionali, alla conferenza hanno preso parte, in presenza o da remoto, anche esponenti delle associazioni ambientaliste: Annamaria Procacci dell’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), Giovanni Albarella della Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU), Geovani Ciconte della Lega Antivivisezione (LAV) e Domenico Aiello del WWF Italia.

In questi giorni, la Lega ha depositato una proposta di legge, a prima firma dell’onorevole Bruzzone, che nuovamente aggredisce tutto il sistema della fauna selvatica, nel senso che vuole spostare tutta la competenza dell’Ispra, e metterlo sotto un altro Ministero, addirittura commissariando il sistema di trasferimento” – ha spiegato Sergio Costa, vicepresidente della Camera dei deputati – “Il che vuol dire, in buona sostanza, che tutto il concetto di cui all’art. 9 della Costituzione (tutela della biodiversità, dell’ambiente, della natura, degli ecosistemi, degli animali, per le future generazioni), perde senso. Perché è chiaro che va visto in un unicum ed è chiaro che va dentro ISPRA. Spacchettare questo sistema vuol dire indebolire il sistema di tutela della natura nel suo complesso“.

Questo è il grande errore e questa proposta di legge, a firma Bruzzone della Lega, punta semplicemente a far diventare i bracconieri di fatto dei cacciatori, ovvero sia riportarli nella legalità. Un ulteriore assurdo a cui stiamo assistendo da quando è iniziata questa legislatura” – ha aggiunto il deputato del M5S e già ministro dell’Ambiente – “Noi diciamo basta e come Movimento 5 Stelle, abbiamo presentato, con il nostro capogruppo in Commissiona Agricoltura, l’onorevole Caramiello, novemila emendamenti. Facciamo e faremo ostruzionismo durissimo: questa norma non può passare“.

Aver fermato l’ennesimo tentativo di dare in pasto, letteralmente, la fauna selvatica alla propaganda è stata una vittoria. Si sta sviluppando una vera e propria azione di propaganda sulla pelle di questi animali. Fortunatamente, la proposta di legge è stata affossata anche grazie ad alcuni emendamenti del Partito democratico, che su questo è stato presente” – il commento di Eleonora Evi, deputata del Pd – “Su questi temi sto lavorando personalmente, anche con altri colleghi del Pd, anche perché in Lombardia una nuova delibera di Giunta consente di poter utilizzare non più solo gli anellini, ma anche fascette di plastica per gli uccelli utilizzati come richiami vivi, una pratica crudele, assurda, barbara e insensata, a maggior ragione nel 2025. Con le fascette al posto degli anellini, di fatto, salta la possibilità di controllare la pratica: un invito, di fatto, al bracconaggio, all’illegalità totale e a rompere le regole. Questa interrogazione è stata firmata anche da molti colleghi del Partito democratico lombardo e questo significa che anche noi ci stiamo strutturando e vogliamo essere più presenti su questi temi“.

La nascita dell’intergruppo è qualcosa di necessario dopo gli scandali che sono emersi. Un intergruppo che probabilmente raccoglierà solo le forze di opposizione, e forse neanche tutte, ma mi auguro che saranno tutte presenti e mi auguro anche che possa raccogliere adesioni da parte di esponenti di maggioranza. Anche se questa maggioranza sta cercando di schiacciare le evidenze scientifiche in nome di una propaganda politica sulla pelle della fauna selvatica. Non possiamo permettere che accada” – ha aggiunto l’onorevole Eleonora Evi – “Mi auguro che questo intergruppo possa lavorare bene, a differenza del precedente che è ancora operativo ma che di fatto non si è quasi mai riunito e ha fatto pochissime iniziative. Noi invece abbiamo bisogno che all’interno di queste istituzioni, della Camera dei deputati e del Parlamento in generale, ci siano momenti di approfondimento su questi temi per ascoltare gli esperti e la scienza, dando così una guida solida alle azioni politiche per evitare scempi e catastrofi che fino ad oggi sono stati tentati o portati avanti“.