Home Attualità BONIFICA DELLE DISCARICHE ABUSIVE SOTTO PROCEDURA D’INFRAZIONE, A CHE PUNTO SIAMO?

BONIFICA DELLE DISCARICHE ABUSIVE SOTTO PROCEDURA D’INFRAZIONE, A CHE PUNTO SIAMO?

Bonifica. Dalle 200 discariche iniziali dichiarate non conformi alle Direttive della Sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2 dicembre 2014, alle 55 discariche abusive ancora oggi oggetto della procedura d’infrazione.

A 18 mesi dall’inizio dell’incarico del Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive sul territorio, istituzioni ed autorità civili e militari si riuniscono per tracciare un bilancio dell’attività di bonifica.

Bonificare e mettere in sicurezza le discariche abusive rappresenta una fondamentale modalità di recupero, manutenzione e risanamento del nostro territorio sia ai fini della salute dell’uomo che della salubrità dell’ambiente.

E partendo proprio da questa convinzione che la Presidente della Commissione Ambiente di Palazzo Madama, Vilma Moronese, promotrice del convegno, ha annunciato l’intenzione di presentare sotto forma di emendamenti o proposte di legge, la possibilità di affidare al Commissario Straordinario Gen. Vadalà di alcuni siti che attendono da anni la bonifica e per i quali gli enti locali hanno anche stanziato i fondi necessari.

Ma non solo, tra le intenzioni della Presidente Moronese, c’è anche quella di proporre una sorta di task force investigativa, di controllo e monitoraggio, che permetta di conoscere su scala nazionale non solo gli episodi, ma anche le modalità, le connessioni criminali e la strategia che vi è dietro.

Potendo contare inoltre, su una banca dati completa e sul coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia.

«Non basta indagare sul singolo episodio criminale ambientale – dichiara Moronese – ma occorre cercare di comprendere la connessione tra le società, verificarne la solidità finanziaria e la consistenza reale delle fidejussioni assicurative. Bisogna approfondire la conoscenza delle figure dei responsabili tecnici della gestione dei rifiuti, che non siano incompatibili con la funzione che rivestono e che non abbiano interessi collegati a quelli della criminalità organizzata».

«Inoltre – conclude la presidente della 13° Commissione – serve conoscere i movimenti dei funzionari delle amministrazioni pubbliche che stranamente vagano da un ente all’altro per stare là dove serve, avere un quadro chiaro anche dei cosiddetti reati satelliti o spia e quali sono i fili conduttori e le strategie appunto che vengono messe in atto».