Approvato con larga maggioranza, il decreto dovrà passare al Senato per il via libera definitivo
La Camera dei deputati ha approvato – con 422 voti favorevoli, 54 contrari e 1 astenuto – il decreto legge contenente “misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”.
Il testo ora dovrà passare al Senato per il via libera definitivo. L’entrata in vigore delle nuove regole è prevista entro maggio.
Cosa prevede il decreto legge sull’energia
Il nuovo decreto da poco passato alla Camera mette sul piatto 5 miliardi e mezzo di euro per tagliare le bollette di luce e gas utilizzando la stessa formula usata nel decreto precedente attraverso gli extraprofitti.
Ma la nuova norma – che entrerà in vigore dopo l’ok del Senato – prevede novità importanti anche sul fronte delle rinnovabili.
Con l’obiettivo di ridurre la dipendenza energetica dalla Russia si è deciso di dare una spinta alle fonti di energia rinnovabili attraverso una semplificazione della procedura per l’installazione degli impianti fotovoltaici e termici sugli edifici privati.
La novità è importante perché da oggi in avanti, lì dove non sussistono vincoli ambientali o culturali, i lavori relativi alla messa in opera degli impianti per l’energia solare saranno considerati “interventi di manutenzione ordinaria” e non sarà dunque necessario richiedere permessi e autorizzazioni particolari come invece avviene oggi.
Occhio agli sprechi negli uffici pubblici
Il decreto, dal valore totale di 8 miliardi di euro, va a colpire anche gli spreconi dei condizionatori d’aria andando a rivedere le temperature massime consentite d’estate e d’inverno per climatizzatori e termosifoni.
La regola, però, per il momento ha valore soltanto negli uffici pubblici (tranne ospedali, case di cura e cliniche). Per quanto riguarda gli edifici privati nulla cambia.
Le nuove regole prevedono che a partire da maggio 2022 e fino al 31 marzo 2023, la temperatura media degli edifici pubblici e degli uffici non dovrà scendere al di sotto dei 27°C – questo per impedire un eccessivo spreco di corrente elettrica.
Nei mesi invernali, invece, la temperatura non potrà superare i 19°C. Ma in entrambi i casi è prevista una tolleranza di due gradi centigradi.
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