In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Blue Economy, in Italia il settore vale 70 miliardi; 2) Parco Agrisolare, nuovo bando da 250 milioni; 3) Migliora la qualità dell’aria, ma in città inquinanti elevati; 4) Coste e mari italiani sempre piùBlue Economy, Parco Agrisolare, qualità dell’aria, mare minacciati dalle illegalità
In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress:
1) Blue Economy, in Italia il settore vale 70 miliardi: Con 7.500 km di costa, l’Italia ha il potenziale per essere un leader globale nella Blue Economy, che contribuisce con circa 70 miliardi di euro all’economia nazionale e impiega oltre 400.000 persone, secondo i dati dell’ultimo rapporto UE. Questo settore valorizza le risorse marine e costiere in modo sostenibile, offrendo materie prime, energia, cibo e turismo, e contribuendo alla conservazione della biodiversità e alla prevenzione dei rischi naturali. Questi alcuni dei dati che anticipano la nuova edizione di Ecomondo, organizzata da Italian Exhibition Group, in programma alla Fiera di Rimini dal 5 all’8 novembre. Ad oggi Liguria e Sicilia si distinguono in Italia per la Blue Economy, ma anche regioni come Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Puglia e Veneto rappresentano poli significativi, ciascuna con un fatturato che si avvicina o supera i 3 miliardi. Globalmente, la Blue Economy vale circa 1.300 miliardi di euro e si prevede che possa raddoppiare entro il 2030. In Europa, genera circa 665 miliardi di euro di fatturato, rappresentando il 5% del PIL dell’UE, e crea quasi 5 milioni di posti di lavoro. L’Italia, insieme a Spagna e Grecia, è tra i principali paesi per posti di lavoro nel turismo costiero e ha una forte presenza nella pesca e acquacoltura.
2) Parco Agrisolare, nuovo bando da 250 milioni: Al via il terzo bando dedicato alla Misura “Parco Agrisolare” nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il nuovo avviso, con una dotazione di 250 milioni di euro, è riservato alle imprese della produzione agricola per progetti localizzati nelle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Per il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida “si tratta di una fondamentale opportunità per migliorare la sostenibilità dell’intero comparto e nello stesso tempo incrementarne la competitività, azzerando i costi energetici”. Le domande potranno essere presentate sul portale del Gestore dei Servizi Energetici dal 16 settembre al 14 ottobre. Confermate le novità e le regole introdotte con il secondo bando del 2023: il contributo a fondo perduto potrà raggiungere l’80% delle spese ammissibili; le imprese avranno la possibilità di adottare soluzioni di autoconsumo condiviso e potranno partecipare in forma aggregata. Sarà possibile, inoltre, installare impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati agricoli con una potenza massima di 1.000 “kilovatt picco” per impianto. La spesa massima per beneficiario è fissata a 2 milioni e 330 mila euro.
3) Migliora la qualità dell’aria, ma in città inquinanti elevati: Se da una parte la qualità dell’aria nei Paesi dell’Unione europea sta complessivamente migliorando, l’altra faccia della medaglia mostra che il 96% degli europei che vivono nelle città sono esposti a concentrazioni di particolato fine (PM 2.5) e di ozono che sono al di sopra del livello di riferimento dell’OMS. È la fotografia scattata dalla Agenzia europea per l’ambiente nel suo ultimo rapporto ‘lo stato della qualità dell’aria in Europa 2024’ in cui fa il punto sull’inquinamento atmosferico nell’Unione europea. Secondo il rapporto, l’inquinamento atmosferico rappresenta il maggiore rischio per la salute delle persone in Europa ed il rischio di malattie cardiovascolari e respiratorie è tale da compromettere la qualità di vita e causare gravi patologie. Gli attuali standard sulla qualità dell’aria fissati dall’UE non sono ancora rispettati in tutti i Paesi membri ed i nuovi standard, che dovrebbero entrare in vigore nel 2030, saranno più ambiziosi di quelli attuali. Per questa data, la Commissione Europea ha fissato l’obiettivo intermedio di ridurre (almeno del 55% rispetto ai livelli del 2005) le morti premature causate dal particolato fine. In Italia sono state rilevate concentrazioni di particolato fine superiori al valore limite annuale dell’Ue. In particolare, nell’Italia settentrionale le concentrazioni elevate di PM 2,5 sono dovute alla combinazione di una elevata densità di emissioni antropiche e di condizioni meteorologiche e geografiche che favoriscono l’accumulo di inquinanti atmosferici nell’atmosfera e la formazione di particelle secondarie.
4) Coste e mari italiani sempre più minacciati dalle illegalità: Le coste ed i mari italiani sono sempre più minacciati dalle illegalità ambientali. 22.956 i reati accertati dalle forze dell’ordine e dalle capitanerie di porto, +29,7% rispetto al 2022. Insieme alle violazioni amministrative, la media è di 8,4 illeciti per km di costa, uno ogni 119 metri. Illeciti che purtroppo aumentano ogni anno a un ritmo sempre più intenso, come dimostra il nuovo report Mare Monstrum 2024 di Legambiente. Ciclo illegale del cemento (10.257 reati, +11,2% rispetto al 2022), ciclo illegale dei rifiuti e mare inquinato (6.372, +59,3%), pesca illegale (4.268 illeciti penali, +11,3%) si confermano i reati più diffusi. Un reato su due (50,3%) si concentra nelle 4 regioni a tradizionale presenza mafiosa, Campania (3.095 illeciti penali), Sicilia (3.061), Puglia (3.016) e Calabria (2.371), che guidano nell’ordine, come numeri assoluti, la classifica regionale, seguite dal Lazio (1.529 reati) e dalla Toscana (1.516). Cresce, però, l’efficacia dell’azione repressiva, come dimostra il numero di persone arrestate (204, +98,1% rispetto al 2022) e quello dei sequestri, pari a 4.026, in crescita del 22,8% sul 2022. Di fronte a questo quadro, Legambiente lancia oggi un pacchetto di dieci proposte che hanno al centro quattro macro temi: 1) la lotta all’abusivismo edilizio; 2) la lotta alla maladepurazione; 3) rifiuti; 4) il contrasto della pesca illegale.