“Think Negative. L’agricoltura carbon negative per produrre di più consumando di meno”, questo lo slogan dell’evento organizzato dal CIB.
Sul fronte dell’agricoltura carbon negative c’è ancora un grande margine di crescita grazie allo sfruttamento delle biomasse che possono essere convertite in energia e al passaggio dalla produzione elettrica e quella del biometano, come assicura il vicepresidente del CIB, Angelo Baronchelli che ha dichiarato ai microfoni di TeleAmbiente: “Il tema di questa edizione è fare sintesi rispetto alle tante azioni che in questi anni sono state fatte per promuovere l’efficienza degli impianti a biogas, della digestione anaerobica e quindi produrre più energia rispetto al potenziale di questi impianti. Aumentare lo sfruttamento delle biomasse che possono essere convertite in energia. Significa poter rendere anche più efficiente il processo, passando dalla produzione elettrica alla produzione di metano e quindi rendendo alla rete di distribuzione del metano un combustibile rinnovabile alimentando in processi industriali che vogliono decarbonizzare.”
Punta alla produzione di cibo in modo totalmente sostenibile la Fondazione Farming for Future, presentata durante la giornata, che ha come interlocutore principale la politica a cui fornire informazioni utili a fare delle scelte che facilitino la transizione ecologica del mondo agricolo.
Diana Lenzi, presidente della Fondazione Farming for Future, ha dichiarato a TeleAmbiente: “Il nostro approccio è pragmatico, nasce dall’idea del cibo, di mettere insieme 10 azioni interconnesse, che guardano l’azienda agricola a 360 gradi, per creare un modo di produrre cibo, mangime ed energia in un modo veramente sostenibile. Questa è una proposta molto concreta che viene dal mondo dell’imprenditoria agricola e che però ha bisogno di strumenti per poter essere trasformata in azione, la Fondazione vuole fare questo; portare questa idea al centro del dibattito politico.”
Ribadisce la necessità che l’Europa accompagni le aziende agricole nel processo di raggiungimento della sostenibilità, il presidente di Coldiretti.
Il commento di Ettore Prandini, presidente di Coldiretti: “L’Europa perde occasioni importanti per dimostrare l’approfondimento della conoscenza delle filiere produttive, come settore agroalimentare siamo i primi volere essere maggiormente sostenibili ma le aziende vanno accompagnate anche con un sostegno maggiore legato alle energie rinnovabili, gli impianti di biogas e biometano che sono la vera possibilità di transizione rispetto all’incidenza sulle emissioni in atmosfera del settore agricolo e dell’allevamento. Sottolineo che oggi la zootecnia italiana è la più sostenibile a livello globale. Nonostante questo possiamo fare di più.“