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Biodiversità a rischio in tutto il mondo, atteso un impegno dei leader alla Cop15

La biodiversità si sta riducendo in tutto il mondo. Le cause? Sempre l’uomo che taglia le foreste, sfrutta il terreno, caccia gli animali, distrugge habitat selvatici e traffica specie in via d’estinzione (un mercato che vale miliardi di dollari ogni anno).

Circa il 25% di tutte le specie animali e vegetali sono a rischio estinzione, senza contare che l’80% di queste vive nelle foreste.

Tutte le speranze sono rivolte verso la Cop15, la conferenza mondiale delle Nazioni unite sulla biodiversità, già slittata per tre volte da ottobre 2020 a causa della pandemia di coronavirus.

La prima sessione della Conferenza mondiale è in programma a Kunming, nel sudovest della Cina dall’11 al 15 ottobre (con partecipazione on line) e la seconda dal 25 aprile all’8 maggio 2022 (in presenza).

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La Cop riunirà i governi di tutto il mondo per tracciare un bilancio degli ultimi dieci anni e indicare gli obiettivi per il prossimo decennio con un piano per trasformare il rapporto della società con la biodiversità e garantire che, entro il 2050, si realizzi la visione condivisa di vivere in armonia con la natura.

Tra gli obiettivi, troviamo il taglio di due terzi dei pesticidi, l’eliminazione dell’inquinamento da plastica e la protezione del 30% della terra e dei mari del Pianeta.

Già nel 2017 gli scienziati avevano avvertito che la Terra stava vivendo una nuova estinzione di massa, la sesta della sua storia.

Sono numerosi i governi che hanno annunciato l’impegno a investire più risorse per preservare la biodiversità e a intervenire con urgenza, ma sembra non essere stato abbastanza.

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Ci aspettiamo “che i governi del mondo investano in natura per invertire la curva della perdita di biodiversità che può difenderci dalle pandemie e dal cambiamento climatico” – dichiara il WWF, chiedendo di portare “da 100 a 700 miliardi di dollari gli investimenti annuali su scala globale per non far estinguere un milione di specie“.

“Il testo della Dichiarazione di Kunming è molto generico e privo di misure concrete per la sua attuazione, ma segnala la direzione da prendere – dichiara Lin Li, direttrice Global Policy e Advocacy del Wwf Internazionale a proposito dell’attuale bozza della Cop15 –  se adottata, la Dichiarazione sarà molto significativa, perché riconosce che l’obiettivo del Gbf (Global biodiversity Framework) post-2020 dovrebbe essere quello di invertire la perdita di biodiversità entro il 2030. Il testo afferma inoltre che, per riuscire a garantire un mondo ‘nature-positive’, occorre, da un lato, migliorare le attuali azioni di conservazione, dall’altro agire sul fronte della produzione e dei consumi non sostenibili. Questi sarebbero progressi importanti”.

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