Tra i falsi miti sul linguaggio c’è quello del bilinguismo, spesso considerato un ostacolo per lo sviluppo dei bambini
Nel suo ultimo libro “Dai, giochiamo a parlare”, edito da Sperling&Kupfer, la logopedista pediatrica Silvia Lusetti vuole sfatare alcuni falsi miti sul linguaggio dei bambini, tra cui quello del bilinguismo: “ Sfatiamo immediatamente questo falso mito: il bilinguismo non causa ritardi di linguaggio, anzi è una risorsa per i bambini, tanto è vero che fino a 6 mesi i bambini riescono a discriminare i suoni di tutte le lingue del mondo e solo dopo differenziano in base all’ambiente linguistico in cui sono immersi. Un bambino immerso in più lingue sicuramente è più portato a rielaborare e immagazzinare vocaboli che appartengono alle varie lingue” ha detto la dottoressa Lusetti, ospite di CrescimiTu su TeleAmbiente.
Il bambino bilingue potrebbe solo apparentemente sembrare in ritardo, ma in realtà il conteggio delle parole, che è un indice importante, va effettuato su entrambe le lingue: “Quindi il conteggio è sempre un conteggio che favorisce e non evidenzia ritardi, anzi da vari studi si vede che i bambini che riescono a imparare più di una lingua sin da piccoli sviluppano capacità di problem solving e flessibilità mentale e linguistica che caratterizza l’apprendimento del linguaggio in generale” ha proseguito la logopedista.
Come spiega la dottoressa Lusetti, c’è solo una controindicazione per i genitori: “Quando un genitore è poco competente in una lingua, in quel caso potrebbe creare confusione, oppure se effettivamente un ritardo di linguaggio emerge a prescindere dal bilinguismo, allora in quel caso è meglio rivolgersi allo specialista”.