Dal 2030 stop a bicchierini da caffè, confezioni monouso in plastica e prodotti in miniatura come quelli presenti negli alberghi.
È il risultato dell’accordo raggiunto in UE relativo alle nuove regole per gli imballaggi. Tra gli obiettivi principali delle misure approvate dal Parlamento Ue lunedì scorso, ci sono la riduzione degli imballaggi, il loro riutilizzo e riciclo, attraverso l’introduzione di alcune restrizioni. Ma non solo: per limitare gli effetti negativi sulla salute, sono stati introdotte restrizioni anche all’uso di PFAS, le cosiddette “sostanze chimiche per sempre”, negli imballaggi a contatto con gli alimenti.
Lo scorso dicembre, l’Italia era stato l’unico dei 27 Stati membri a votare contro la proposta negoziale sul “regolamento imballaggi”.
Imballaggi in plastica, le nuove regole UE verso la sostenibilità
Le nuove misure mirano a rendere gli imballaggi usati in Europa più sicuri e a promuovere l’economia circolare. Il materiale con le maggiori restrizioni è la plastica, per cui l’Ue chiede un minore utilizzo e una minore produzione di rifiuti. L’obiettivo di riduzione è progressivo e mira al 15% in meno di imballaggi entro il 2040.
Ma quali prodotti saranno oggetto delle restrizioni? Secondo l’accordo, saranno vietati alcuni formati di imballaggi in plastica monouso, come quelli per frutta e verdura non trasformata, per alimenti e bevande riempiti e consumati in bar e ristoranti, le monoporzioni (condimenti, salse, panna, zucchero). Dal 1° gennaio 2030 saranno vietati anche i prodotti da toilette in miniatura – quelli che si trovano negli hotel – e la pellicola termoretraibile per le valigie negli aeroporti.
Tra i divieti che impatteranno di più sul quotidiano, anche quello sulle borse di plastica ultra leggere (sotto i 15 micron), a meno che non siano indispensabili per motivi igienici o per prevenire sprechi alimentari.
È stato inoltre concordato di fissare un obiettivo specifico per gli imballaggi riutilizzabili per le bevande alcoliche e analcoliche (eccetto latte, vino, vino aromatizzato, liquori) entro il 2030 (almeno il 10%). Oltre ad impegnarsi per offrire un’opzione riutilizzabile, i distributori finali di bevande e cibi da asporto nel settore dei servizi di ristorazione sarebbero obbligati ad offrire ai consumatori la possibilità di portare il proprio contenitore.
Stessa cosa per l’acqua di rubinetto. Gli Stati membri dovranno incoraggiare ristoranti, mense, bar, caffetterie e servizi di ristorazione a servirla in contenitori riutilizzabili o ricaricabili (gratuitamente o a un costo di servizio basso).
La relatrice Frédérique Ries (Renew, BE) ha dichiarato: “Per la prima volta in una legge ambientale, l’UE sta fissando obiettivi per ridurre il consumo di imballaggi, indipendentemente dal materiale utilizzato. Chiediamo a tutti i settori industriali, ai paesi dell’UE e ai consumatori di fare la loro parte nella lotta contro l’eccesso di imballaggi”.
Per l’entrata in vigore del regolamento, Parlamento e Consiglio dovranno approvare formalmente l’accordo.