
Beni culturali. Via libera della Camera dei Deputati alla proposta di legge su disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale.
La proposta di legge, a prima firma dell’ex Ministro della Giustizia Andrea Orlando, riproduce il testo di un progetto legislativo, già approvato a Montecitorio nella scorsa legislatura, in materia di reati contro il patrimonio culturale.
Hanno votato a favore M5S, Lega, Pd, LeU e Maie-Gruppo Misto.
“La proposta di legge a tutela dei beni culturali votata dalla Camera si aggiunge alla legge sugli ecoreati, cui mancava un tassello fondamentale: quello appunto degli illeciti contro il nostro patrimonio culturale. Per perseguire e punire con maggiore efficacia i reati commessi dai ladri di cultura e di futuro. Questo provvedimento introduce nuovi reati, aumenta le pene e introduce aggravanti quando oggetto di reati comuni siano beni culturali. Dando nuovi
strumenti alle forze dell’ordine per reprimere la criminalità compresa quella organizzata, in questo settore – ha detto nella dichiarazione di voto la deputata di LeU, Rossella Muroni, ricordando come “solo lo scorso anno, come denunciato dal rapporto Ecomafia di Legambiente, sono stati 719 i furti d’opere d’arte, in crescita del 26% rispetto al 2016, che hanno comportato 1.136 denunce, 11 arresti e 851 sequestri effettuati in attivita’ di tutela. Bisogna tornare a investire sulla cultura e va assicurato agli operatori, comprese guide e restauratori, di poter lavorare in condizioni dignitose, non precarie e con giusta retribuzione”.
Contraria invece Forza Italia, mentre Fdi si è astenuta.
“Non possiamo che essere d’accordo con la nobile finalità che la proposta di legge si propone, e cioè la tutela rigorosa del patrimonio culturale e paesaggistico. Ma infelice è il risultato ottenuto: un intervento settoriale e non sistematico, con il quale si moltiplicano le fattispecie di reato apparentemente più dettagliate ma spesso, troppe volte, confuse e contraddittorie e
con il quale si inaspriscono fortemente le pene e le sanzioni accessorie nell’ottica preconcetta che ‘il cittadino è ontologicamente colpevole’. Per questi motivi confidiamo che il testo al Senato venga ulteriormente modificata” – affermano in una nota i deputati di Forza Italia della Commissione Giustizia.
Il testo, che ora passa al Senato, introduce il titolo VIII-bis nel codice penale, “per dare coerenza al sistema sanzionatorio a tutela del patrimonio culturale e superare la divisione tra codice penale e codice dei beni culturali, prevedendo nuovi delitti a tutela del patrimonio culturale, innalzando le pene esistenti e prevedendo aggravanti per i reati comuni commessi contro i beni culturali”.
Per l’ex ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, si tratta di “un passo avanti nel rafforzamento della tutela e nella salvaguardia del patrimonio culturale. Un vero e proprio giro di vite – sottolinea l’ex ministro – che rafforza il ruolo di guida dell’Italia nella tutela dei beni culturaliche si pone all’avanguardia anche nell’attuazione della convenzione di Nicosia sulle infrazioni in materia di beni culturali e traffici illeciti”.