Il presidente del VI Municipio delle Torri a TeleAmbiente: “Una battaglia vinta da tutti i cittadini, ora avanti con le bonifiche e con la repressione dei reati”.
I fondi che i 52 Comuni dell’area metropolitana di Roma versano al Campidoglio per poter conferire i rifiuti nei siti di proprietà di Ama vanno reinvestiti come benefit ambientali direttamente sui territori che ospitano gli impianti. Lo ha deciso, dopo una lunga battaglia tra Roma Capitale e il VI Municipio che ospita l’ex Tmb di Rocca Cencia, una nuova legge regionale. Per il presidente del VI Municipio, Nicola Franco, si tratta di una vittoria ottenuta insieme ai cittadini, e quei fondi potranno finanziare non solo le necessarie bonifiche, ma anche la riparazione e il miglioramento delle infrastrutture, oltre ad azioni di maggior repressione dei reati ambientali che in un territorio così vasto e popolato sono ancora troppo diffusi.
“Diciamo che questo caso ha fatto giurisprudenza, ora tutti gli altri Municipi di Roma stanno già dicendo lo stesso, per il passato, per il presente e per il futuro (pensando ai futuri impianti). Anche se mi occupo di questo caso da un decennio, non è una vittoria personale, ma di tutti i cittadini che vivono in quei territori che già devono sopportare il peso di certi impianti che causano inquinamento ambientale tra miasmi, passaggi di tir che danneggiano le strade e peggiorano la qualità dell’aria. Non possono esserci zone, in questa città, che oltre al danno subiscono anche la beffa” – il commento di Nicola Franco – “Questa è una vittoria di tutti i cittadini e di quelle zone che soffrono. Ovviamente, per le bonifiche ambientali e gli interventi necessari non basteranno i fondi dei benefit ambientali: ho fatto il conto e, dall’istituzione della legge regionale nel 2008 a oggi, la stima è di 20 milioni di euro. I 52 Comuni dell’area metropolitana che fanno sversare i loro rifiuti a Rocca Cencia pagano 300mila euro all’anno. La normativa approvata dalla Regione Lazio, che ringrazio a cominciare dall’assessore Fabrizio Ghera, prevede che almeno il 50% (150-200mila euro a seconda dei conferimenti, che aumenteranno con il Giubileo) debbano rimanere su questo territorio per questi interventi“.
“A breve si riunirà la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie, che sulla base di un report che noi abbiamo inviato, sta tirando fuori un nuovo rapporto. Quella Commissione ha anche una funzione ispettiva e ci ha definito la ‘Terra dei Fuochi’, perché abbiamo anche terreni ancora pieni di rifiuti tossici e ospedalieri, che non sono mai stati bonificati” – ha poi spiegato il presidente del VI Municipio di Roma – “Quei fondi, quei 20 milioni, se fossero stati impegnati, potevano consentirci di fare delle bonifiche necessarie e sempre più urgenti. Non dico che debba essere il Municipio a gestire i fondi, anche se sarebbe bello per rispetto del decentramento e della gestione del territorio. A noi andrebbe bene anche che fosse il Campidoglio a gestirli, ma l’importante è che vengano impiegati nel nostro territorio. Con quei fondi avremmo potuto bonificare terreni su cui ci sono i pascoli e l’inquinamento torna nel ciclo alimentare, oppure quei pozzi inquinati e gli affluenti di Pantano e Borghesiana che vanno all’Acqua Marcia, che bevono tutti i cittadini romani. Con quei pozzi, tra l’altro, innaffiamo le colture“.
“Queste cose andavano fatte 20 anni fa, i fondi c’erano ma sono stati impiegati per fare piste ciclabili ai Parioli, lo dico con tutto il rispetto per quel quartiere, ma andavano spesi qua” – ha aggiunto Nicola Franco – “I benefit ambientali sono fondi vincolati, la Commissione ecomafie si esprimerà anche nel merito perché erano registrati in entrata come vincolati ma una volta finiti nel patrimonio disponibile del bilancio di Roma Capitale e non si sa come vengono spesi. Qui c’è anche un problema di bilanci che andrebbero controllati, con tutto ciò che ne può conseguire“.
“Con il Campidoglio c’è grande collaborazione, i benefit ambientali sono stati un caso che ha creato frizioni per due visioni differenti. Questa frizione in quest’ultimo periodo si è trascinata dietro altre questioni, ma con il sindaco Gualtieri ci sono sempre stati buoni rapporti, anche perché rappresentiamo tutti quanti i cittadini. Non possiamo permetterci di dividerci quando c’è da difendere gli interessi dei nostri cittadini. Il nostro territorio però è la dodicesima città d’Italia, con un’estensione di 113 km², in buona parte agro romano, e un’altissima percentuale di abbandono dei rifiuti che è un’altra piaga. Questo dipende anche dalla poca educazione di alcuni cittadini, perché i frigoriferi sui marciapiedi e i materassi accanto alle campane del vetro non ci arrivano da soli. I primi incivili, che si avvelenano da soli, siamo noi” – il punto del presidente del VI Municipio Le Torri – “Deve passare un messaggio di inflessibilità: con i fondi potremmo acquistare fototrappole e telecamere perché questa gente va perseguita. Va capito che abbandonare oggetti o sversare rifiuti pericolosi in un terreno, non comporta un danno solo al proprietario del terreno, ma anche a noi stessi, perché ci avveleniamo da soli. Dobbiamo mettere in campo azioni di bonifica ma anche di repressione dei reati, bisogna riportare decoro e sicurezza al territorio del nostro Municipio che ho sempre definito il più bello del mondo“.